
Una palestra
Prato, 26 marzo 2022 - «Sono nel mondo delle palestre da vent’anni e una bolletta mensile dell’energia da seimila euro non l’avevo mai vista. Così come non avevo mai visto in primavera incassi paragonabili al 10 agosto, quando sono tutti al mare e in palestra a segnarsi non viene quasi nessuno. Palagym è ormai un’istituzione, vogliamo andare avanti con l’attività, ma se i politici non prendono provvedimenti seri con le autorità che regolano luce e gas, allora restare aperti diventerà sempre più complicato".
La chiusura della Klab Proxima B di via Fiorentina è solo la punta dell’iceberg in un settore, quello delle palestre, dove la crisi sta attanagliando tutti. A raccontare le difficoltà che ormai da due anni si vivono nel mondo del fitness è Angelica Mattei, direttrice di Palagym Prato. "Si va avanti per tentativi – prosegue –. Il rientro delle persone in palestra post covid non è sufficiente a coprire i costi di energia elettrica e riscaldamento. Per riscaldare una piscina servono tre caldaie, quindi capite bene quali sono i costi. Noi, paradossalmente la vera stangata dobbiamo ancora riceverla, perché abbiamo la piscina ferma a causa dell’impossibilità di rintracciare sul mercato un microchip che regola la centralina dell’impianto. Inoltre non si trovano nemmeno le bobine di carta per la sanificazione. Ormai in questo periodo fare impresa è diventato impossibile". La notizia della chiusura della Klab è stata accolta con grande preoccupazione dalle altre palestre.
«Per me è una notizia terribile, un brutto segnale per tutti – spiega Gianna Meoni, titolare delle palestre Universo –. A Prato c’è concorrenza leale in tutte le palestre e finché c’è vitalità in tutti i centri di allenamento vuole dire che il movimento è in salute. Quando invece arrivano notizie di chiusure, allora è un campanello d’allarme per tutti. Purtroppo con la pandemia sono cambiate le abitudini delle persone, e in tanti hanno cambiato il modo di fare attività fisica".
Meoni fa un esempio che ben racconta quanto accade oggi nelle palestre. "Prima la pausa pranzo era una delle ore di punta degli allenamenti in palestra – dice –, adesso con lo smart working in tanti si allenano a casa, o all’aperto". Meoni comunque non getta la spugna. "Quello delle palestre è ancora un settore su cui investire senza ombra di dubbio – conclude –. Certo, ora va fatto in maniera oculata, diversificando le attività al chiuso e promuovendo quelle all’aperto. Ma sono convinta che piano piano le persone torneranno alle vecchie abitudini".
Parlando con gli addetti ai lavori, molti rassicurano di non avere ritoccato i prezzi. "Forse lo faranno quelle low cost – commenta Fabio Barni, titolare di Crossfit Prato –. Noi invece siamo sempre stati su una fascia di prezzo un po’ più alta, volendo premiare la qualità. E lì resteremo, anche perché le difficoltà riguardano tutte le famiglie pratesi ed effettuare rincari non avrebbe senso". I costi fissi però sono aumentati. "E’ vero, ma bisogna stringere i denti – conclude –. Le bollette sono pesanti ma dobbiamo resistere".
Stefano De Biase