
Il vescovo Nerbini durante la celebrazione (foto Gianni Attalmi); a destra la cerimonia in cattedrale
Prato, 21 aprile 2025 – La Chiesa di Prato si è riunita in preghiera in cattedrale per ricordare papa Francesco. In tanti hanno risposto all’invito del vescovo Giovanni Nerbini e hanno partecipato questo pomeriggio alla recita del rosario e alla celebrazione della messa per il Santo Padre, papa Francesco, morto questa mattina all’età di 88 anni. Presenti anche una quindicina di sacerdoti, mentre altri hanno pregato per Francesco nelle proprie parrocchie. Alla celebrazione erano presenti una delegazione di Azione Cattolica, una rappresentanza della Pastorale giovanile diocesana e della Misericordia, ed erano numerosi i membri delle associazioni e dei gruppi ecclesiali. Tutti insieme per ringraziare Dio del pontificato di papa Francesco e accompagnarlo nella preghiera.
«Sebbene un velo di tristezza avvolge il nostro animo per la morte di papa Francesco – ha detto monsignor Nerbini introducendo la preghiera – dal mondo intero si alza un ringraziamento a Dio Padre per il dono di questo successore di Pietro, che ci ha aiutato a riscoprire il volto di una Chiesa impegnata ad annunciare il Vangelo della gioia e della misericordia, in cammino lungo le strade del mondo e in ascolto del grido dell'umanità, in questo momento di preghiera affidiamo il nostro Papa alle cure premurose di Maria». Nell’omelia monsignor Nerbini ha tratteggiato la figura di Francesco: «quante volte ci ha invitato a uscire fuori, ad annunciare la Buona Novella? Questa è la bellezza della Chiesa, delle guide che il Signore ci ha donato, perché sia ogni giorno vivo, fresco, attuale questo messaggio che non passerà mai di moda: la presenza di Cristo in mezzo a noi».
Il Vescovo ha ricordato come Francesco sia stato messo in discussione da qualcuno e le tante accuse che gli sono state rivolte durante il suo pontificato, «facciamo attenzione – ha osservato mons. Nerbini –, noi amiamo la Chiesa e Pietro, che si chiami Francesco, Benedetto o Giovanni Paolo, noi amiamo la Chiesa e i successori di Pietro. Ho chiesto a tutti voi di pregare perché lo Spirito Santo mostri e indichi al mondo il successore di Pietro, forse noi potremmo non essere d’accordo con questa scelta, ma non ci dobbiamo dimenticare che la Chiesa non è soggetta a mode o simpatie, altrimenti screditiamo il suo ruolo». Infine un ricordo di Francesco: «Con i suoi segni e i suoi gesti sapeva conquistare, sapeva trasmettere prima ancora di parlare, che il Signore ci aiuti a costruire una umanità, una spiritualità capace di comunicare, perché il Vangelo passa anche da questo. Un vescovo diceva: se possibile siate anche simpatici, perché anche la simpatia parla di Dio. Io credo sia vero. Papa Francesco lo ha fatto».
Il vescovo Nerbini ha chiesto ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali di continuare a pregare nelle messe feriali e nella festiva di domenica prossima per papa Francesco, «e si preghi nella preghiera dei fedeli lo Spirito Santo, perché dia alla Chiesa il nuovo pastore universale».