SILVIA BINI
Cronaca

Parcheggio incivile al Soccorso. A farne le spese sono i disabili. Auto su rampe e posti assegnati

I residenti protestano contro la forte diminuzione degli stalli blu nelle strade del quartiere "Sono stati tolti per lasciare spazio alle corsie ciclabili create in via Marx, via Siena e via Roma".

Cambiano aspetto le strade fra Via Marx e Via Roma, al Soccorso, che, nelle ore serali, vedono parcheggiate auto in prossimità degli scivoli dei marciapiedi, creati in corrispondenza delle strisce pedonali per consentire ai disabili di spostarsi con meno difficoltà. A queste si aggiungono le auto lasciate, nelle ore notturne, negli spazi riservati ai disabili senza averne diritto.

I residenti si lamentano della forte diminuzione dei parcheggi verificatasi per lasciare spazio alle bike lane create recentemente in via Marx, via Siena e via Roma, ma questo non giustifica il "parcheggio selvaggio" che colpisce principalmente i disabili e i loro diritti.

I residenti invalidi del Soccorso di sera hanno difficoltà a trovare un posto libero negli spazi riservati e maggiori disagi per raggiungere la propria abitazione perché trovano automobili a far da barriera agli accessi ai marciapiedi ed alle abitazioni. "Sono disabile da anni, in ossigenoterapia 24 ore al giorno – racconta una cittadina, residente in questo quartiere –. Posso muovermi grazie a questa piccola bombola trasportabile ma tutto diventa difficile quando arrivando sotto casa trovo sempre auto parcheggiate fin sopra i marciapiedi. Dopo aver girato in auto alla ricerca di un posto sono costretta a lasciarla nel parcheggio di via Marengo. Per me un disagio che si aggiunge a quelli che già devo superare ogni giorno".

Dal Comune, intanto, fanno sapere che nelle prossime settimane verranno incrementate le forze di polizia municipale anche al Soccorso.

Ai maggiori controlli, bisognerà aggiungere il senso civico da parte di chi può parcheggiare la propria auto a poca distanza da casa e non esattamente avanti al portone o all’ingresso condominiale, calpestando le difficoltà di chi già vive una vita a disagio sociale. Quei posti lasciamoli a chi ne ha veramente diritto.

M.M.