Prato, 21 luglio 2018 - Ha infilato nel parcometro tutti gli spiccioli che aveva in tasca e ha stampato il biglietto da esporre in auto. Fino a qui tutto regolare. Peccato, che il conducente non abbia fatto a tempo a riprendere la macchina in sosta prima che il biglietto scadesse. Una quarantina di minuti gli sono stati "fatali": sono passati i vigili e gli hanno fatto la multa.
Quando l’automobilista ha visto il foglietto sul parabrezza ha deciso di andare fino in fondo alla questione: aveva pagato e non era colpa sua se aveva finito gli spiccioli. D’altronde il parcometro non era di quelli di ultima generazione che, per legge, dovrebbero dare la possibilità all’automobilista di pagare anche con bancomat, carta di credito o, addirittura, inviando un sms.
Il cittadino ha dovuto attendere due anni ma alla fine ha avuto ragione. Il giudice di pace Emanuele Calabrese ha annullato la multa tre giorni fa dopo che il cittadino aveva fatto ricorso, assistito dall’avvocato Silvia Cavallini. Nella sentenza il giudice ha confermato l’orientamento già espresso dal tribunale di Firenze e da quello di Fondi in Lazio, sull’illegittimità delle multe fatte in presenza di parcometri che accettano solo il pagamento con moneta. La multa risale al 2016 ed era stata fatta nella zona della Pietà.
Come prima cosa, il conducente aveva fatto ricorso amministrativo al prefetto chiedendo l’annullamento della sanzione perché il pagamento della sosta su strisce blu era stato comunque effettuato utilizzando tutte le monete a disposizione e i quattro parcometri presenti nella zona non accettavano pagamenti elettronici né banconote. Il prefetto, però, aveva respinto il ricorso confermando la regolarità del verbale. L’automobilista non ha ceduto presentando ricorso al giudice di pace. Ci sono voluti due anni ma alla fine l’ha spuntata nella causa contro il Comune. Nella sentenza che annulla la multa, il giudice di pace Calabrese richiama la legge del dicembre del 2012 che impone l’obbligatorietà ad accettare pagamenti elettronici a tutti i soggetti che effettuano vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali a partire dal giugno 2014. Legge è stata poi estesa al codice della strada. In sostanza tutti i Comuni (da almeno quattro anni) avrebbero dovuto adeguare i dispositivi di controllo della sosta con i dispositivo «pos» per consentire agli utenti della strada di pagare anche con bancomat o carte di credito. Al contrario di quanto fatto da altre amministrazioni, il Comune di Prato non ha adeguato tutti i parcometri della città ma solo in alcune zone più centrali come piazza Mercatale o piazza San Francesco. Quelli in quartieri più periferici dove ci sono le strisce blu, invece, sono vecchi e accettano solo monete da 5 centesimi a 2 euro.
"Il mancato adeguamento fa venir meno la possibilità e quindi l’obbligatorietà del pagamento della sosta regolata da parcometri non conformi – ha commentato l’avvocato Cavallini –. In mancanza di adeguamento del parcometro l’utente è esonerato dall’effettuare il pagamento per la sosta e le eventuali multe sono illegittime".
Laura Natoli