Parola di Pagnini: "Investire nelle strutture per far crescere talenti"

L’ex Farfalla commenterà per Discovery le gare olimpiche di ginnastica ritmica. Il consiglio alla truppa pratese: "Godetevi il momento. E sfruttatelo al massimo".

Parola di Pagnini: "Investire nelle strutture per far crescere talenti"

L’ex Farfalla commenterà per Discovery le gare olimpiche di ginnastica ritmica. Il consiglio alla truppa pratese: "Godetevi il momento. E sfruttatelo al massimo".

"Il consiglio che darei a Lorenzo Bruni, Chiara Tabani, Giuditta Galardi e Vittoria Guazzini? Di godersi il momento. E di sfruttarlo al massimo un’Olimpiade. E’ un appuntamento unico che può aprire tanti scenari interessanti anche per il dopo-carriera". Parola di Marta Pagnini, che oggi si divide fra il lavoro nel team organizzatore delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026 e l’incarico di commentatrice tecnica (commenterà per Discovery le gare olimpiche di ginnastica ritmica di Parigi, ndr). Ma di Giochi se ne intende eccome: la trentatreenne pratese ottenne con le "Farfalle" l’argento a Londra 2012 e partecipò anche a Rio 2016.

Marta, prova un pizzico di nostalgia nel vedere centinaia di atleti prepararsi per l’appuntamento olimpico?

"No, ma lo dico in tutta sincerità. I Giochi sono una manifestazione bellissima, ma a livello agonistico comportano livelli di stress notevoli: basta un errore per vanificare anni di preparazione, soprattutto nella ginnastica".

Non ha quindi ricordi positivi delle due edizioni delle Olimpiadi alle quali ha partecipato?

"Non ho detto questo: sono state due esperienze formative ed indimenticabili. A Londra avevo 21 anni, ero fra le più giovani della squadra e tornare a casa con una medaglia è stato bellissimo. A Rio ero invece la più esperta e ho sofferto la scomparsa di mia nonna, avvenuta in quel periodo. Ne ho quindi un ricordo dolceamaro, ma chiudere la carriera con le Olimpiadi era il massimo che potessi chiedere.

Gli atleti troveranno un "villaggio olimpico" diverso da quello che ricorda?

"Direi di sì, perché con l’avvento dei social le Olimpiadi sono diventate un evento ancor più immersivo. Ti permettono di entrare in contatto più facilmente con altre discipline ed aprono una serie di possibilità interessanti anche in chiave futura. Se ho un rimpianto, è quello di non essermi goduta a pieno l’esperienza olimpica: le gare della ginnastica sono praticamente le ultime del calendario olimpico, avvertivo una certa pressione e non ho avuto materialmente il tempo per "staccare" dopo aver gareggiato".

Proprio la ginnastica, insieme alla pallanuoto, è la disciplina che ha portato più medaglie olimpiche a Prato: vede una nuova Marta Pagnini? E pensa che esista una "questione impianti"?

"Posso dire con certezza che a Prato il talento non manca: ci sono ginnaste talentuose. Mi viene in mente Bianca Vignozzi ad esempio, ma non solo. Per quel che riguarda gli impianti, dipende da quali sono le aspirazioni: se si vuole che gli atleti più bravi rimangano a Prato, è necessario investire nelle strutture. In caso contrario, per avere la possibilità di competere per i vertici bisognerà continuare a trasferirsi. Come succedeva anche ai miei tempi, e ancora prima a Tempesti e Chechi".

Giovanni Fiorentino