REDAZIONE PRATO

Patti territoriali sugli affitti. C’è il canone concordato

L’accordo fra l’associazione dei proprietari e degli inquilini fissa un tetto massimo e uno minimo per le locazioni. Previsti sgravi per chi aderisce.

L’accordo fra l’associazione dei proprietari e degli inquilini fissa un tetto massimo e uno minimo per le locazioni. Previsti sgravi per chi aderisce.

L’accordo fra l’associazione dei proprietari e degli inquilini fissa un tetto massimo e uno minimo per le locazioni. Previsti sgravi per chi aderisce.

Fissare il tetto minimo e il tetto massimo degli affitti zona per zona, calmierare i prezzi e favorire l’ampliamento ed una miglior regolamentazione del mercato. E’ quel che devono promettere i Patti territoriali per la stipula dei contratti di locazione, firmati tra le associazioni degli inquilini e quelle dei proprietari. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore al sociale Sandro Malucchi, dal vicesindaco Simone Faggi, dai rappresentanti delle associazioni degli inquilini e dei proprietari (Sunia, Unione Inquilini, Feder-Casa, Sicet, Uniat, Assocasa e Ania) e dai rappresentanti dei proprietari (Uppi, Confedilizia, Confabitare, Federproprietà, Appc, Asppi, Confappi) e il vicepresidente del Consiglio comunale Claudiu Stanasel, che si è fatto promotore della riformulazione dei patti territoriali per la locazione. Gli accordi territoriali, che hanno la durata di tre anni e che entreranno in vigore il prossimo 1 febbraio, definiscono le tipologie degli immobili dividendoli in fasce e stabilendo su queste basi (secondo più parametri) un "tetto" massimo per i canoni di locazione. Nulla vieta alle parti di accordarsi su una cifra superiore, ma in questo caso il proprietario non potrà usufruire degli sgravi fiscali previsti dai Patti. "I Patti non solo danno la possibilità di stabilire un canone concordato che riesce a competere con quello del contratto libero – ha spiegato il presidente di UPPI Stefano Landini - ma anche uno sconto Imu del 25% sia sulle abitazioni che sulle pertinenze per chi dà in affitto l’alloggio". Un’iniziativa che nelle intenzioni dei promotori dovrà favorire l’allargamento del mercato delle locazioni ad un maggior numero di immobili come quelli sfitti (che rappresentano il 10% del totale sul territorio comunale) e contrastare il problema degli sfratti esecutivi e della morosità incolpevole. L’ultimo report della Regione ha certificato come anche a Prato siano aumentati di ben 5mila unità, nel giro di un quinquennio, i nuclei familiari idonei a richiedere un alloggio popolare. "A Prato, secondo i dati regionali, dal 2017 al 2022 le famiglie sotto la soglia Isee di 16.500 euro annui che dà diritto all’accesso alle case di edilizia residenziale pubblica sono passate da 12mila a 17mila – ha confermato Malucchi – L’accordo fra inquilini e proprietari sarà uno strumento per dare risposte alle esigenze del territorio".

Giovanni Fiorentino