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Il dottor Gesulado Campolo con il paziente al quale è stata consegnata la targa
Forza di volontà e tenacia del malato e cura da parte dell’ospedale. A Prato un paziente ha raggiunto i 50 anni di emodialisi. Oggi ha 66 anni e quando ha iniziato era giovanissimo. Nato a Firenze, l’uomo oggi risiede a Prato ed è pensionato. In questi giorni i sanitari e “gli Amici della Dialisi” hanno festeggiato il suo traguardo con grande affetto e con una targa con la frase, voluta dal paziente stesso, “La vita è stata dura con me…ma Io lo sono stato di più con Lei”.
"E’ un esempio di tenacia e un modello di assistenza di cui siamo orgogliosi - dice il dottor Gesualdo Campolo, direttore della struttura di Nefrologia e Dialisi, dell’ospedale Santo Stefano - perché dopo due tentativi di trapianto renale, non andati a buon fine diversi anni fa, ha scelto di continuare a sottoporsi alla dialisi, affrontando con determinazione tre sedute settimanali per quattro ore ciascuna. Un percorso che evidenzia non solo la sua eccezionale resilienza, ma anche l’elevato livello di assistenza e cura multidisciplinare garantito dal nostro team di nefrologi, infermieri, operatori sanitari e altri professionisti".
La struttura di nefrologia e dialisi afferisce all’area di nefrologia-gastroenterologia del Dipartimento delle Specialistiche Mediche dell’AUSL TC, diretto dal dottor Pasquale Palumbo. Le attività della struttura prevedono la degenza nefrologica con ricovero e attività ambulatoriali. Si eseguono circa 40 biopsie renali all’anno. Sono da rammentare anche le attività congiunte Chirurgo Vascolare/Nefrologo per l’allestimento degli accessi vascolari per emodialisi, e attività di posizionamento di cateteri venosi centrali tunnellizzati per emodialisi da parte del Nefrologo. Il centro gestisce inoltre il follow-up dei pazienti portatori di trapianto renale e in terapia immusoppressiva (a tutt’oggi circa 80 pazienti), nonchè la immissione in lista attiva trapianto renale. Il Centro di dialisi gestisce circa 180 pazienti sottoposti a trattamento emodialitico sostitutivo e venti pazienti sono sottoposti a trattamento dialitico peritoneale domiciliare. "A questo proposito – conclude il dottor Campolo- mi preme sottolineare che è in fase di attivazione un progetto da me presentato e condiviso dalla Direzione Infermieristica, diretta dalla dottoressa Monica Chiti e dalla direzione aziendale, denominato “dialisi peritoneale assistita”.
Tale progetto prevede l’impiego a domicilio di personale infermieristico del territorio/distretto per la gestione/trattamento di questi pazienti al proprio domicilio. Il progetto è già esecutivo e partirà tra qualche settimana, con l’addestramento alla dialisi peritoneale degli infermieri di famiglia presso il nostro Centro".