CLAUDIA IOZZELLI
Cronaca

L’escursione si trasforma in un’avventura per salvare una pecora ferita

La lunga e fredda serata sulla cima della Retaia è stata documentata da uno dei due ragazzi, Alessandro Casula: “Abbiamo fatto un sacco di telefonate e aspettato ore in attesa dei soccorsi”

Prato, 13 ottobre 2024 – L’escursione in Calvana ad osservare le stelle si è trasformata in un’avventura per due ragazzi che hanno aspettato ieri pomeriggio i soccorsi per una pecora ferita sentendosi rimpallare da un ente ad un altro, da un’associazione all’altra in una miriade di telefonate fino all’epilogo arrivato alle 23. La lunga e fredda serata di sabato sulla cima della Retaia è stata documentata da uno dei ragazzi, Alessandro Casula, tramite dirette Facebook che hanno tenuto diversi amici e amanti degli animali incollati al web per capire come si sarebbero evolute le cose.

I soccorsi alla pecora ferita
I soccorsi alla pecora ferita

"Abbiamo fatto un sacco di telefonate – ci spiega Casula, conosciuto anche come lo Scalatore Folle, esperto di attività outdoor ‘estreme’ come il canyoning e soprattutto gran conoscitore del territorio – ma è stato tutto uno scaricabarile. Csn, Vigili del Fuoco, Municipale, Asl, Sos Animali: fra chi non ha risposto e chi ci ha detto che non poteva intervenire è stata una situazione surreale. Fra le cose che ci son state dette al telefono, anche che la pecora, essendo di proprietà, non poteva essere portata via perché si sarebbe trattato di furto, anche se la mia amica si era offerta di fornirle uno stallo e di farla curare a proprie spese. Alla fine, verso le 23, è arrivata la Vab ma al solo scopo di metterci in salvo, cosa di cui io e la mia amica non avevamo bisogno ed eravamo stati chiari nel comunicarlo".

I due ragazzi si erano recati nel tardo pomeriggio alla croce della Retaia in cerca di un buon posizionamento per l’osservazione della cometa che sta transitando vicina alla Terra in queste ore, attrezzati con torce e teli anti freddo. Arrivati in vetta al monte hanno visto la pecora immobile, impossibilitata a camminare. Da lì la decisione di restare vicini all’animale e prendersene cura, tenendola al caldo ed evitando, con la loro presenza, un attacco di eventuali lupi. Fino all’arrivo dei soccorsi, giunti, dicevamo, dopo oltre 4 ore dalla prima telefonata e non diretti alla pecora (che è stata trasportata al mezzo della Vab dallo stesso Casula con un solo aiutante e con un sacco fornito dall’associazione) ma agli escursionisti. Con la squadra della Vab è arrivato anche il proprietario, che ha ringraziato i ragazzi per aver assistito alla pecora che, a quanto pare, era sfuggita al controllo del pastore con una parte del gregge. "Lunedì andremo a vedere come sta la pecora – conclude Casula, anche noto per aver ripulito più volte la zona attorno al rio Buti dai rifiuti lasciati dai passanti - , augurandoci che il veterinario del proprietario sia riuscito a curarla: tanti sforzi meritano un lieto fine”.