
Le indagini sono state affidate al comando della polizia municipale
Il Comune di Carmignano si costituirà parte civile durante il procedimento penale che vedrà imputato l’agente della polizia municipale, rinviato a giudizio nei giorni scorsi, per detenzione e accesso a materiale pedopornografico. La notizia, ieri, come prevedibile ha suscitato clamore e sgomento in un comune di piccole dimensioni come Carmignano dove è facile conoscersi, instaurare rapporti e certe figure professionali, come quella dell’agente di polizia municipale, infondono fiducia nella gente. E quando arrivano questi "fulmini a ciel sereno" lasciano sul terreno incredulità e rabbia.
Nell’ottobre scorso, in seguito alla scoperta di un virus informatico nei computer dell’ente pubblico, un tecnico individuò dei file sospetti e fu fatta immediatamente una segnalazione alla procura competente, quella di Firenze per i reati inerenti alla pedopornografia.
L’indagine è stata poi affidata dalla procura fiorentina al comandante della polizia municipale e fu sequestrato il computer dell’agente.
Sul computer che l’agente utilizzava in ufficio furono trovati ben 153.347 file di immagini e 1117 file video. L’imputato "consapevolmente si procurava e deteneva, per via telematica ingente materiale pornografico con minori di anni 18 (in molti casi anche in tenera e tenerissima età), anche durante rapporti sessuali tra loro e con adulti, in scene di autoerotismo e di nudo)" come ha scritto il pubblico ministero Sandro Cutrignelli nell’informativa inviata al comandante della municipale. Lo stesso pm, dopo aver esercitato l’azione penale, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’agente.
La data di avvio del processo relativo al vigile di Carmignano è stata fissata nei prossimi mesi.
Ieri, il Comune ha inviato una nota per spiegare la vicenda: "Nell’ottobre dello scorso anno, informato su quanto emerso dai controlli sul computer per la presenza di un virus, il sindaco provvide a fare denuncia e scattò subito la segnalazione alla procura competente, con conseguente sospensione dell’agente della polizia municipale".
La sospensione fu firmata dal vice-segretario comunale. L’agente della municipale, residente in provincia di Firenze, di recente è stato rinviato a giudizio con la pesante accusa di detenzione e accesso a materiale pedopornografico.
"A seguito del rinvio a giudizio, il sindaco Edoardo Prestanti – prosegue il comunicato – darà mandato agli uffici di attivare le procedure per la costituzione di parte civile, onde anche verificare eventuali mancati controlli, a tutela della collettività e dello stesso corpo della polizia municipale di Carmignano. A tal proposito, l’amministrazione ringrazia tutti i funzionari del Comune che, con professionalità e discrezione, hanno lavorato su una vicenda grave e delicata per rendere effettiva la sospensione ed hanno collaborato allo svolgimento delle indagini".
La nota del Comune precisa ancora che "sulla disdicevole vicenda non c’è stata alcuna discussione nel consiglio comunale di Carmignano".
Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, non è stato discusso questo caso poiché non era inserito all’ordine del giorno e un argomento del genere sarebbe stato da trattare eventualmente a "porte chiuse", ma la minoranza ha fatto riferimento alla vicenda che non è escluso possa essere affrontata più approfonditamente nelle prossime sedute.
M. Serena Quercioli