GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Piaga sacchi neri. Cascine di Tavola, sfregio alla bellezza: "Questa è inciviltà"

La protesta di un residente per i residui di scarti di confezioni cinesi "Bene parlare di integrazione con il Capodanno, ma questa è l’altra faccia della medaglia. Lavorare affinché tutti rispettino le regole".

La protesta di un residente per i residui di scarti di confezioni cinesi "Bene parlare di integrazione con il Capodanno, ma questa è l’altra faccia della medaglia. Lavorare affinché tutti rispettino le regole".

La protesta di un residente per i residui di scarti di confezioni cinesi "Bene parlare di integrazione con il Capodanno, ma questa è l’altra faccia della medaglia. Lavorare affinché tutti rispettino le regole".

"L’altro giorno ho visto le immagini dei festeggiamenti del Capodanno Cinese, con tanto di interviste alla sindaca Bugetti e all’assessora Bartalini che indicavano Prato come città multietnica ed esempio di pacifica integrazione fra popoli. Nulla in contrario, anzi. Ma se penso agli abbandoni di scarti tessili che continuano a verificarsi ormai da diverso tempo con una certa frequenza, non sono del tutto sicuro del fatto che tutti si siano effettivamente integrati". Leonardo Magelli, residente di Tavola, nasconde così il disappunto per l’abbandono di rifiuti tessili ai margini delle Cascine nell’area della Filimortula e di via Roma. Ed indicando i numerosi "sacchi" neri, con tutta probabilità residui di lavorazione dei tessuti provenienti dai cosiddetti "pronto moda" (stando se non altro a quanto si vede dai sacchi che, forse a causa del trasporto, si sono aperti svelandone il contenuto) parla di una situazione di difficile risoluzione. I sacchi neri sono un pugno nell’occhio: uno sfregio nella bellezza del verde che sono le Cascine.

"Abbiamo già visto e segnalato questi sacchi anche in passato: Alia provvede ogni volta alla rimozione, ma poco dopo nello stesso luogo o poco distante, ne compaiono altri – ha aggiunto Magelli – i sacchi neri oramai si vedono dappertutto, ma con queste premesse è davvero difficile intervenire in maniera efficace. E’ evidente che chi scarica sia sicuro di aver trovato un posto di non facile controllo. Abbiamo segnalato la questione anche al Comune, senza ricevere riscontri positivi". Chili e chili di tessuti e pezzi di capi d’abbigliamento, racchiusi in decine di sacchi, accatastati nei terreni nei pressi della Filimortula ai quali si accede tramite un viottolo perpendicolare a via Roma. Proprio la conformazione del territorio rappresenterebbe un vantaggio, per i responsabili degli abbandoni: si tratta di punti nei quali appare oggettivamente difficile installare telecamere di videosorveglianza.

"A giudicare dai rifiuti, mi sembra evidente come si tratti di scarti provenienti dalle confezioni e che siano stati scaricati da un furgone o un camion. In questo caso, chi li ha scaricati ha persino divelto la catena che avrebbe dovuto impedire l’accesso a questo tratto utilizzato forse dai mezzi che si occupano delle opere di manutenzione – ha proseguito, indicando il passaggio – tutto ciò rappresenta un problema non da poco, perché con piogge particolarmente intense possono finire nel torrente ed essere trasportati per chilometri. Alcuni sacchi sono arrivati anche in via Braga, ad esempio, in questo modo. Senza contare poi che sacchi del genere intasano i fossi: cosa succederebbe, in caso di esondazione dovuta alle piogge? So che non è facile intervenire, ma servirebbe forse un controllo più capillare".

Quello del conferimento dei rifiuti è problema annoso nella dialettica dei rapporti di convivenza tra italiani e cittadini cinesi. E non parliamo solo di scarti industriali. "Di fronte a casa mia e di mia moglie c’è una campana per la raccolta vetro che assomiglia sempre più ad una discarica, nonostante Alia provveda con regolarità a rimuovere gli scarti – ha concluso – Ci sono inoltre abitazioni nelle quali non si sa quante persone vivano, considerando il continuo viavai di gente nuova. Ecco – chiude Magelli – sarei curioso di sapere, in queste case per quante persone venga pagata la Tari. Oppure se a pagare per tutti, come purtroppo temo, siano i cittadini che rispettano le regole".

Giovanni Fiorentino