Picchiato in testa con la pala della pizza dal titolare del locale che si trova all’angolo fra piazza Duomo e via Magnolfi. Il violento episodio è avvenuto nella serata di mercoledì, verso le 22: a farne le spese è stato un cittadino di origini pachistane, finito in ospedale con ferite molto serie alla testa tanto che ha avuto una prognosi di 30 giorni. Il motivo del violento litigio, poi sfociato nella brutale aggressione, non è stato chiarito.
La polizia, però, ha arrestato in flagranza il connazionale del ferito, pachistano di 23 anni, regolare, titolare della pizzeria all’angolo di piazza Duomo, per lesioni aggravate.
Secondo quanto riferito, una volante della polizia stava passando da via Magnolfi quando ha notato un uomo in forte stato confusionale con una vistosa ferita al testa e alla mandibola. Gli agenti, dopo aver chiesto l’intervento di un’ambulanza che ha soccorso il ferito, hanno saputo dalla stessa vittima che era stato appena aggredito da un connazionale con una pala, comunemente utilizzata per infornare le pizze. Con la descrizione fornita dalla vittima e con l’ausilio delle telecamere di video sorveglianza, gli agenti sono riusciti a
ricostruire quello che era accaduto e si sono diretti nella pizzeria dove hanno rintracciato l’aggressore trovando anche la pala per pizza utilizzata per l’aggressione. La pala è stata sequestrata.
In seguito alla violento episodio, che ha causato alla vittima ben 30 giorni di prognosi per ferite gravi al volto e alla testa, il questore Pasquale De Lorenzo ha emesso un provvedimento di sospensione delle autorizzazioni amministrative con la contestuale chiusura per venti giorni.
"L’atto, di carattere preventivo e finalizzato a evitare la reiterazione di condotte illecite – spiegano dalla Questura –, si è reso
necessario in quanto il locale risulta essere punto di ritrovo di persone abitualmente dedite ad assembramenti che poi sfociano in comportamenti non civili e lesivi dell’ordine e della sicurezza pubblica. Nello specifico vari sono stati gli interventi delle forze dell’ordine per episodi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti a cui sono seguiti altri episodi, che hanno consentito di identificare, all’interno del locale soggetti gravati da numerosi pregiudizi di polizia".