MONICA BIANCONI
Cronaca

Piedi amputati per una malattia rara: "Mohamed è recluso in casa . Cerchiamo un altro appartamento"

L’appello della presidente del circolo Arci di Tobbiana. "C’è una scala e lui non può uscire in autonomia"

Jama Farah Mohamed, 70 anni, da circa 50 anni abita a Tobbiana

Jama Farah Mohamed, 70 anni, da circa 50 anni abita a Tobbiana

"Aiutateci a trovare una casa accessibile per Mohamed". E’ l’appello lanciato dalla presidente del circolo Arci Fiorello Bini di Tobbiana, Gabriella Bartolini, e di tutta la comunità tobbianese, per un compaesano di origine somala gravemente disabile. Jama Farah Mohamed oggi ha 70 anni e da 50 circa abita a Tobbiana. Di origini somale, laureato in scienze politiche, è stato un graduato dell’esercito somalo. Arrivato in Italia nel 1976 attraverso uno scambio militare, da allora ha vissuto e lavorato in caserma un po’ a Firenze, un po’ a Sesto Fiorentino fino ad arrivare a Tobbiana dove ha lavorato in fabbrica. Fino a 10 anni fa quando lo ha colpito una malattia rara, genetica, degenerativa, la sindrome di Leber, a causa della quale gli sono stati amputati entrambi i piedi e sta perdendo anche la vista. Nel corso degli anni è stato stato molto attivo sia socialmente, sia a livello sindacale in città, tanto da essere diventato commissario delle sezioni del Psi di Tobbiana e Iolo ai tempi dello scandalo di Mani Pulite. "Vivo in una casa vecchia e fatiscente - spiega Mohamed – e sono su una sedia a rotelle, non sono autosufficiente. In pratica non esco mai a causa di una scala molto ripida che non mi permette di uscire. La scala, oltre che in pendenza è stretta e per portarmi fuori occorrono almeno quattro persone. Anche quando devo fare le visite mi fanno scendere in carrozzina tenendomi davanti e dietro, una volta addirittura mi hanno messo in un sacco". Mohamed sottolinea le condizioni del bagno non a norma per un disabile. "E’ stretto e ho dovuto comprare a mie spese un sollevatore elettrico per la vasca. Ho un assistente domiciliare che mi fa tutto, però per un tempo massimo di 12 ore e mezzo la settimana". Ma il problema maggiore è che Mohamed non può uscire di casa in autonomia con la carrozzina cosa che lo rende in pratica relegato in casa. Per fortuna ha tanti amici che lo vanno a trovare e in particolare la signora Clara che ogni tanto la domenica lo va a prendere, insieme ad altre persone, e lo porta pranzo a casa sua per farlo stare in compagnia. "Mohamed – spiega Gabriella Bartolini del circolo – non ha mai chiesto aiuto, siamo noi come comunità che vogliamo, attraverso questo appello, cercare qualcuno che abbia una casa a piano terra, con un piccolo giardino naturalmente pagando l’affitto".

Monica Bianconi