Una serata a tutto rock giovedì dalle 21 al Politeama, con Big One e The European Pink Floyd Rock, protagonisti di tour italiani ed esteri che li hanno consacrati come migliore tribute band floydiana in Europa. I Big One, nati a Verona nel 2005, hanno alle spalle tantissimi concerti durante i quali hanno attinto a piene mani dai classici di tutta la produzione dei Pink Floyd, spaziando dal periodo psichedelico dei primi anni ’70 fino agli album più recenti, riproponendo in maniera fedele sonorità e arrangiamenti con i quali hanno fatto la storia del rock. Al Politeana i Big One tornano sul palco con il classico organico a settetto (Leonardo De Muzio, Stefano Freddi, Luigi Signori, Gianmaria Tonin, Marco Scotti, Enrico Frigo, Manula Milanese, Debora Farina e Pamela Perez), con il consueto live-set caratterizzato da un allestimento di suoni, luci e video fedele al clima floydiano. "Siamo l’unico gruppo italiano a suonare questo genere nel Nord Europa – sottolinea De Muzio, chitarra solista e voce del gruppo –, questo ci lusinga molto. Siamo diventati un vero riferimento in quei paesi molto diversi dall’Italia, dove la gente conosce molto più in profondità la musica dei Pink Floyd, non vuole ascoltare solo le hit e ama i brani meno conosciuti".
Il concerto di giovedì sera è organizzato da Fonderia Cultart e ci sono ancora biglietti disponibili su Ticketone. Lo spettacolo sarà un susseguirsi di brani e musiche tratte da: A Saucerful of Secrets; The Piper at the Gates of Dawn, esordio discografico della Band; e da The Dark Side of the Moon, celebre album che li rese famosi in tutto il mondo. "Con il passare degli anni miglioriamo sempre il repertorio – aggiunge De Muzio –, per qualità e particolari aggiunti. Ci atteniamo, diversamente da tante cover band, alla vera essenza del gruppo inglese, ai loro migliori live, ai veri Pink Floyd. Mettiamo tanta passione nel fare ciò che proponiamo al pubblico. Non basta rifare le stesse note per essere una tribute band. Oggi ci provano in tanti, hanno capito che c’è un buon ritorno, anche economico, ma pochi ci riescono. Devi averla dentro quella musica e noi ce l’abbiamo davvero".