Piogge e allagamenti: "Non siamo al sicuro. In 10 mesi fatto poco. Il territorio è fragile"

Cocci (FdI) attacca: "La manutenzione ordinaria manca da tempo e il rischio idrogeologico resta alto". Meoni: "A Montemurlo, dopo due alluvioni, non c’è un un piano di protezione civile".

Piogge e allagamenti: "Non siamo al sicuro. In 10 mesi fatto poco. Il territorio è fragile"

I danni provocati da acqua e fango dopo l’alluvione del 2 novembre Foto Attalmi

"Non siamo ancora al sicuro: basta chiacchiere servono impegno e lavoro". Così il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Tommaso Cocci, interviene dopo le affermazioni del presidente della Provincia, Simone Calamai e dopo gli ennesimi allagamenti che si sono creati a cause delle prime piogge.

"Il territorio della Provincia di Prato ha subito un’alluvione 10 mesi fa, ma anche dopo le prime piogge di settembre si è già avuta paura per la tenuta idrogeologica – dice Cocci –. Le varie amministrazioni hanno fatto troppo poco, come se la gestione del territorio non facesse parte dei doveri di un sindaco, e allo stesso tempo hanno preteso troppo poco dagli enti gestori come il Consorzio di Bonifica. Purtroppo, queste strutture sono sempre state usate come una panchina per i politici di sinistra. Un esempio è il presidente del Consorzio di Bonifica, Marco Bottino, che è stato così efficiente nel suo operato che il Pd lo ha sostenuto nella corsa a sindaco di Palazzolo sul Senio. Se iniziassero a privilegiare i migliori tecnici, invece che i dirigenti di partito, la prevenzione del rischio del nostro territorio sarebbe gestita con maggiore saggezza".

Cocci punta il dito contro la mancanza di manutenzione ordinaria nel territori, già così fragili di per sé. "Anche per i sindaci, soprattutto delle zone che hanno avuto un grande sviluppo urbanistico, come Montemurlo, dovrebbero rendere conto di come sono stati investiti gli introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione negli ultimi anni. Quante risorse sono state destinate alla cura del territorio?", conclude Cocci.

Sulla questione interviene anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Antonio Matteo Meoni, del Comune di Montemurlo: "Sono molto confuso dalle affermazioni del sindaco Simone Calamai che adesso parla della “necessità di un piano nazionale sul dissesto idrogeologico”, quando nel Comune da lui amministrato, Montemurlo, ancora oggi (dopo 2 alluvioni) non vi è un ’Piano Comunale di Protezione Civile’ aggiornato", spiega Meoni che, a questo proposito, ha annunciato di chiedere risposte attraverso un’interrogazione.

"Visto che il sindaco Calamai – aggiunge – parla di dissesto idrogeologico (tema a cui sono legato), sarei curioso di capire perché Montemurlo è uno dei comuni che più ha cementificato negli ultimi anni; il sindaco saprà bene che il consumo di suolo massiccio è una delle cause del dissesto idrogeologico".

Meoni spiega che, come opposizione, "ci impegniamo a chiedere a questa amministrazione di assumersi la responsabilità di agire con determinazione e tempestività per evitare che simili tragedie si ripetano ancora una volta. I cittadini e le imprese meritano di vivere in un ambiente sicuro, dove non si debbano affrontare problemi di questa portata".

Le recenti alluvioni hanno causato danni economici e sociali, "mettendo in luce la fragilità del nostro territorio; purtroppo si è registrato anche un importante calo del valore immobiliare nelle zone colpite. Infine, oggi più che mai è necessario che le amministrazioni tornino ad ascoltare le proprie comunità, perché credo fermamente che la memoria storica dei cittadini sia fondamentale per costruire un futuro solido".