SILVIA BINI
Cronaca

Buzzi, piove dentro la scuola. Calamai: “Nessun abbandono”, ma la scala è inagibile da 4 anni

Sopralluogo del presidente della Provincia in viale della Repubblica: “Adesso interventi tampone, pronto un progetto di restyling, ma servono risorse”. Il preside: “Risolviamo”

Il presidente della Provincia, Simone Calamai, ha effettuato un sopralluogo all’Istituto Buzzi

Il presidente della Provincia, Simone Calamai, ha effettuato un sopralluogo all’Istituto Buzzi

Prato, 21 novembre 2024 – L’Istituto Buzzi è al centro del dibattito. Infiltrazioni, pioggia copiosa dal soffitto, attrezzature da centinaia di migliaia di euro a rischio, umido sulle pareti, acqua marrone che esce dai rubinetti dei bagni, scala esterna di accesso inagibile. Un quadro desolante per la scuola di formazione tessile simbolo di Prato. Una situazione talmente al limite da spingere alla protesta studenti e famiglie. Ieri mattina, dopo che alcuni alunni, martedì, avevano diffuso numerose foto per mostrare lo stato in cui versa la scuola, con secchi sui banchi per contenere l’acqua che scende dal soffitto, e organizzato uno sciopero il 28 novembre, il presidente della Provincia, Simone Calamai, ha effettuato un sopralluogo all’istituto di viale della Repubblica. Il problema non è di poco conto, il dirigente Alessandro Marinelli, chiede interventi, mentre il presidente ribadisce “che non c’è alcuna situazione di abbandono o mancanza di controllo”.

I problemi sono molteplici: di investimento perché le opere da fare non sono poche, di tempo perché la stagione invernale è appena iniziata e certo gli studenti non possono fare lezione con l’acqua che cade dal soffitto, e istituzionale visto che l’edificio è di proprietà del Comune, ma la gestione è affidata alla Provincia. Un doppio ruolo che impedisce l’accesso a fondi pubblici come ad esempio le risorse del Pnrr, e che Marinelli chiede di risolvere una volta per tutte.

Proprio per questi motivi, Calamai, si è impegnato ad intervenire nell’immediato con opere tampone per poi pensare ad un progetto che sarà possibile però nel 2025 a patto che vangano trovare le risorse.

“Le infiltrazioni che riguardano aree delle struttura sono già conosciute e sono oggetto di interventi mirati, sia a breve termine, per tamponare la situazione, sia a lungo termine, con un progetto di rinnovamento complessivo delle coperture dell’edificio. Questo progetto, redatto dall’ente, è finalizzato a un intervento di riqualificazione che la Provincia aveva già pianificato di finanziare tramite gli avvisi previsti in relazione alle scuole superiori – prosegue Calamai -. Purtroppo, tali avvisi non sono stati pubblicati nell’autunno di quest’anno, ma la Provincia è pronta a ricorrere a forme alternative di finanziamento, compreso l’indebitamento, se necessario, nel prossimo bilancio. L’obiettivo è avviare al più presto gli interventi necessari per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’edificio”.

Intanto una delle magagne segnalate ha trovato soluzione: “E’ necessario precisare che per quanto riguarda la presenza di acqua marrone dai rubinetti è un problema passato, risolto nelle scorse settimane grazie a interventi realizzati sull’impianto idrico – sottolinea Calamai -. Il sopralluogo aveva come obiettivo principale quello di accertarsi che tale problema non fosse più presente. La Provincia, pur mantenendo alta l’attenzione sulle criticità esistenti, desidera sottolineare che non c’è alcuna situazione di abbandono, l’impegno nella riqualificazione dell’Istituto Buzzi prosegue senza sosta, come dimostrato anche dagli importanti miglioramenti apportati negli ultimi anni, tra cui la realizzazione di nuovi laboratori e l’implementazione di soluzioni didattiche, in stretta collaborazione con la scuola”.

Le parole del presidente della Provincia hanno rassicurato, anche se non del tutto, il dirigente, che si è reso disponibile ad un confronto per trovare le migliori soluzioni: “È opportuno che questo momento di difficoltà non diventi l’occasione per speculare - dice il dirigente Alessandro Marinelli -. Da anni le segnalazioni che inviamo vengono disattese a parte piccoli interventi tampone. La scala di accesso alla scuola è chiusa da 4 anni e nonostante le richieste non è stato fatto nemmeno un sopralluogo di verifica della pericolosità. È fondamentale garantire che le dotazioni tecnologiche non si danneggino e che venga risolta la questione della doppia veste tra Comune e Provincia, che può ostacolare l’eccesso ad eventuali risorse”.