Maria Serena Quercioli
Cronaca

Pir, ancora pochi accessi. “Con l’ecografo ci sarà un salto di qualità”

L’ambulatorio ha registrato solo 30 utenti in quasi due mesi di apertura. Sciumbata (Pd): “Bisogna rendere più snello l’invio dei pazienti”

La visita negli ambulatori del Pir in via Frà Bartolomeo nel dicembre scorso

La visita negli ambulatori del Pir in via Frà Bartolomeo nel dicembre scorso

Prato, 4 febbraio 2025 – Il Punto intervento rapido non è decollato ma da questo mese potrebbero crescere gli accessi perché sono stati aumentati i medici coordinatori Aft che possono inviare pazienti e arriverà anche l’ecografo.

Da metà dicembre, quando è stato aperto, a tutto gennaio sono solo trenta i pazienti che hanno usufruito dei servizi della Casa di comunità est in via Fra Bartolomeo. Il dato rispecchia quello di Pistoia al Ceppo vecchio dove sono stati 32 mentre completamente diversa è la storia di Firenze: a Torregalli ci sono stati ben 561 accessi ma qui c’è la possibilità di recarsi in autonomia al Pir, situato in prossimità del pronto soccorso dell’ospedale. Al Pir di Prato, invece, l’accesso è riservato solo ai pazienti indirizzati dal medico di famiglia o dalla guardia medica.

Al presidio Asl de Le Piagge ci sono stati 111 accessi, a Figline 419 (anche in questo caso il Pir è legato all’ospedale) e a Empoli 162. Anche in quest’ultimo caso il servizio è attivo alla Casa di comunità a Sovigliana quindi non vicino all’ospedale ma i risultati sono più incoraggianti.

I Pir nelle “Case di comunità“ sono aperti per dodici ore al giorno e per il momento solo cinque giorni a settimana: da lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. Si entra, come detto, anche tramite guardia medica (numero 116117) ma poiché il servizio notturno a Prato non è contemplato, la guardia medica non può inviare nessun paziente.

Questa sperimentazione terminerà a giugno ma c’è possibilità di incrementare l’utenza nei quattro mesi che rimangono e lo scenario potrebbe cambiare.

“Da questo mese - spiega Rosanna Sciumbata, medico di base e coordinatrice Aft - è stata allargata da 2 ad 8 medici delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) la possibilità di inviare i pazienti al Pir. E’ chiaro che sino ad oggi i numeri dell’utenza sono bassi rispetto agli accessi in ospedale ma siamo in evoluzione. E’ un progetto nel quale credo molto ed è una grande opportunità ma bisogna anche essere di stimolo a migliorare l’efficienza di un servizio. Ad oggi, negli ambulatori del Pir è possibile fare l’elettrocardiogramma, l’emogas, la saturazione del sangue, ma a breve arriverà l’apparecchiatura per ecografie veloci in caso, ad esempio, di calcoli renali. E questo può migliorare l’offerta. Il Pir di Torregalli ha avuto un numero importante di pazienti perché è situato nell’ospedale e c’è l’accesso immediato ed ha anche la funzione di distribuire i pazienti fra quelli che devono ricorrere alle cure ospedaliere e quelli che possono essere trattati a livello ambulatoriale. In base ai numeri che farà Prato, il servizio potrà essere modificato. Come coordinatrice dei medici auspico la possibilità di un invio più snello dei pazienti al Pir e allora potranno crescere gli accessi e magari si amplierà anche l’orario”.

In pratica, il meccanismo di accesso anche se adesso c’è una rosa di medici più ampia, è un po’ lungo: il paziente deve prima cercare il medico di famiglia, al telefono o in ambulatorio, e in base alla problematica il medico decide di inviarlo al Pir, avvisando contestualmente anche la struttura. “Le case della salute - conclude la dottoressa Sciumbata - sono un presidio importante e confido nella possibilità di un loro ampliamento”. Del Pir si parlerà anche in consiglio comunale con una interrogazione di Rita Pieri.