
Prato, 16 febbraio 2021 - "Mi ha puntato la pistola alla nuca e mi ha intimato di consegnargli i soldi. Poi mi ha rinchiuso in uno sgabuzzino insieme al mio collega e a una cliente che stava pagando". David è ancora sotto choc. E’ sconvolto per la violenta rapina di cui è stato vittima nel suo negozio, la tabaccheria di via Zarini a Prato, al civico 281, di fronte al bar Zarini. David è un ragazzo di origine cinese che lavora lì da un paio di anni, da quando l’attività è stata rilevata da una coppia di suoi connazionali. Due anni in cui non hanno mai avuto problemi, fino a ieri sera. Poco prima dell’ora di chiusura – mancavano pochi minuti alle 20 – era dietro al bancone e stava servendo una cliente quando all’improvviso sono entrati due uomini che indossavano una tuta nera e un passamontagna scuro.
"Uno teneva in mano una pistola", racconta David ancora atterrito alla polizia intervenuta con la squadra antirapina appena ricevuto l’allarme. "Me l’ha puntata alla testa. Poi mi ha ordinato di dargli i soldi. Ha afferrato una cliente che stava pagando per un braccio e l’ha spinta nello sgabuzzino sul retro dove c’era il mio collega che stava mettendo a posto. Gli ho dato tutto quello che c’era in cassa". Secondo quanto riferito dall’orientale, i due rapinatori erano piuttosto bassi di statura e avevano un accento meridionale. Il colpo è durato pochi secondi. Poi i banditi, appena arraffati i soldi, hanno costretto anche David ad andare nello sgabuzzino e si sono diretti verso l’uscita. In quel momento stava entrando un altro cliente, ignaro di quello che stava accadendo all’interno della tabaccheria. I due rapinatoiri gli hanno tirato uno schiaffo e l’hanno strattonato per farsi spazio e scappare.
Poi si sono dileguati a piedi in direzione di viale della Repubblica. E’ probabile che poco distante ci fosse un complice ad attenderli in auto. "Hanno preso l’intero incasso della giornata, al momento non saprei quantificarlo", aggiunge il tabaccaio. "Sono ancora sconvolto". La polizia ha iniziato le ricerche, che però non hanno dato esito negativo: i malviventi si sono dileguati senza lasciare tracce. Non è chiaro se la pistola usata dai banditi fosse vera oppure no. Un particolare su cui gli investigatori dovranno fare accertamenti e su cui le vittime non sanno fornire particolari utili: sicuramente l’hanno utilizzata per terrorizzare l’uomo. I due rapinatori hanno usato modi violenti, non hanno esitato a chiudere il commercianti e la cliente dentro in uno stanzino che si trova sul retro e a picchiare l’ignaro uomo che stava entrando nel negozio. Importanti saranno le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti all’interno della tabaccheria: potrebbero aver ripreso tutta la scena fornendo particolari utili alle indagini. La tabaccheria di via Zarini era già stata nel mirino di ladri e di rapinatori durante la passata gestione, prima che l’attività passasse di mano nel 2018, acquistata dagli attuali gestori. E tutta la zona non è estranea a episodi violenti e di sangue nonostante sia un punto molto frequentato e di passaggio.
Il colpo più eclatante fu quello messo a segno nel 2017 ai danni di un fioraio che si trova proprio di fronte alla tabaccheria. In quel caso ad agire fu un rapinatore solitario che impugnando una pistola (vera) entrò nel negozio e minacciò la madre del titolare. Quando il proprietario si accorse di quello che stava accadendo, inseguì il bandito che gli sparò a una gamba in mezzo alla strada. Il fioraio rimase a terra ferito e finì in ospedale dove venne sottoposto a un intervento chirurgico. Per fortuna non riportò gravi conseguenze. Il rapinatore, un sessantenne di origini siciliane, venne incastrato dalle immagini delle telecamere e dalle testimonianze delle vittime e fu arrestato qualche mese dopo dai carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il brutto episodio di ieri riporta alla mente quella rapina finita nel sangue. E in via Zarini è già tornata la paura.