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Pitti filati a due facce Prato si mette in mostra Ma adesso sul mercato domina l’incertezza

I big come Filpucci e Lanificio dell’Olivo insistono sulla sostenibilità. Lineapiù presenta un progetto che ha coinvolto gli studenti. del Bunka Fashion College di Tokyo. I marchi del territorio sono 36. .

Pitti filati a due facce Prato si mette in mostra Ma adesso sul mercato domina l’incertezza

Siamo alla vigilia di Pitti Filati, che domani apre i battenti con la sua 93esima edizione alla Fortezza da Basso a Firenze. La kermesse è vetrina per le collezioni dell’autunno-inverno 2024-2025 delle filature italiane ed internazionali. I pratesi in mostra sono 29 e rappresentano quasi un terzo degli espositori presenti. A queste aziende si aggiungono altre 7 imprese di settori che al mondo dei filati sono legati in vario modo. Sono 120 i marchi in totale, di cui 87 all’interno dell’area Filati. Al salone internazionale fiorentino le aziende produttrici di filati giungono dopo le buone perfromance del 2022 e con una frenata di inizio 2023, come ha avuto modo di rilevare Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord. Purtroppo l’incertezza che ancora domina i mercati a livello mondiale non aiuta, una volta superato l’effetto ripresa dopo la pandemia. E se fino a qualche mese fa gli imprenditori hanno dovuto lottare contro il caro energia, oggi sono alle prese con gli oneri crescenti di materiali e sostanze chimiche, che impattano su alcune fasi di lavorazione. Non solo: la complicazione è legata ad una crescente burocrazia, legata per esempio alla gestione di capitolati e certificazioni.

Sono tante le novità che potremo conoscere agli stand delle aziende pratesi, nel segno della sostenibilità e nella sperimentazione di nuovi linguaggi. A partire da Filpucci che ha affrontato una nuova sfida nel ridurre l’impatto delle lavorazioni, realizzando filati che permettono di evitare alcune fasi di finissaggio e partendo da materie prime certificate e un accurato sistema di tracciabilità. Gli studi dimostrano che è nei processi di trasformazione che si creano i maggiori impatti ambientali. Per questo Filpucci ha studiato nuove soluzioni e già nella nuova collezione saranno presentati alcuni filati studiati per evitare determinate lavorazioni.

Lineapiù presenta invece un progetto speciale con Lineapiù Loves Japan che intende creare un dialogo tra la cultura e l’estetica giapponese applicate ai propri filati. In scena alla Fortezza Da Basso una serie di reinterpretazioni contemporanee del tradizionale kimono ideate dagli studenti del celebre Bunka Fashion College di Tokyo: 8 nuove versioni di questo capo icona.

Il Lanificio dell’Olivo presenta 12 nuove proposte in collezione, basate su eccellenza, forte investimento sul servizio e sostenibilità. A proposito di quest’ultima, da sottolineare che quasi tutti i filati in collezione presentano almeno una certificazione. Si aggiunge alla già lunga lista la certificazione Nativa, che monitora nel modo più efficace la tracciabilità della lana e della sua qualità. Si aggiorna il tema della sostenibilità, inteso non solo come attenzione al benessere degli animali e alle tutele degli allevatori, ma anche tutela del territorio e della biodiversità. La pratica dell’agricoltura rigenerativa rappresenta un approccio olistico.

Sa.Be.