Pitti Filati parte col tutto esaurito: "Da settembre ripresa possibile"

Negli stand tanti clienti dall’Oriente e dagli Usa. Restano le incognite ma si spera nella seconda parte del 2024

Pitti Filati parte col tutto esaurito: "Da settembre ripresa possibile"

Pitti Filati parte col tutto esaurito: "Da settembre ripresa possibile"

Pitti filati 95 è partita con il sorriso per gli stand animati da visitatori e clienti, in gran numero provenienti dal Far East, Usa e Francia, nonostante il mercato non sia brillante e i produttori pratesi arrivino con un po’ di affanno per mancanza di ordini. Con le collezioni autunno-inverno 2025-26 il saper fare pratese riesce a mettere in campo tutti i suoi assi migliori nella speranza di una ripresa auspicata per la seconda parte dell’anno e un consolidamento ad inizio 2025. "Notiamo una leggera ripresa dei filati fantasia, anche se il nostro settore ha subìto le conseguenze di un overstocking – dice Raffaella Pinori di Pinori Filati – Siamo di fronte ad una stagionalità molto decomposta, tanto che si presentano proposte intraseason". La stagione più fredda sarà caratterizzata da colori pastellati, dal verde acqua, agli azzurri fino al grigio e al petrolio, torniti per dare maggiore tridimensionalità.

Alla New Mill lo stand invita a fare due passi nel parco perché "dalla sostenibilità non si torna indietro", chiosa Stefano Milanesi. "Noi stiamo seguendo l’indicazione dell’Europa che invita a ridurre il fast-fashion tra i settori di maggiore inquinamento – aggiunge – Da due anni realizziamo prodotti che siano durevoli nel tempo e fatti con materiali naturali. Come pure cerchiamo di soddisfare le esigenze dei clienti che vendono bene la primavera o l’autunno con filati fifty-fifty tra cotone e lana". Si sa nei giorni di fiera gli ordini non partono, ma gli affari si possono già intravedere.

"Abbiamo molti appuntamenti con clienti dalla Francia, Cina, Corea, Giappone e anche Stati Uniti – afferma Giampiero Livi di Ecafil best – Nonostante l’instabilità internazionale, gli ordini che latitano e una crisi che definirei esistenziale, il 2023 non è andato malissimo. Nel segno della sostenibilità abbiamo realizzato due tipi di campionari: uno che dura nel tempo con i filati classici e uno mini con i trend stagionali. Che cosa mi auguro? Una ripresa nella seconda parte dell’anno". L’allestimento con le nuvole di Corrado Bonomi caratterizza lo stand di Biagioli Modesto, che "arriva a Pitti – dice l’Ad Renato Cotto – in un anno in cui si è tornati a correre velocemente ma in modo più controllato. Prevediamo un anno positivo: Biagioli si è dedicata da tre anni ad un mercato di alto livello e risente meno delle difficoltà rispetto ad altre fasce. Abbiamo viaggiato sempre a crescite a doppia cifra: quest’anno cresceremo con un piccolo valore ad una cifra sola, ma in positivo". Per Francesco Lucchesi di Industria Italiana Filati la qualità dei prodotti va avanti a tutto: "Abbiamo fatto investimenti su alcuni macchinari per il controllo della qualità per testare il livello dei prodotti. L’intelligenza artificiale? E’ una partita alla quale non ci siamo ancora affacciati: siamo ancora per l’artigianalità e il fatto a mano". Che cosa manca al distretto? "Il gap generazionale rimane sebbene a livello di formazione il distretto stia facendo molto. Ciò che manca è la manovalanza che sappia lavorare nell’industria tessile". Slancio positivo al Lanificio dell’Olivo: "Arriviamo qui con entusiasmo – dice l’Ad Fabio Campana – nonostante il momento di grossa difficoltà vissuta con l’alluvione siamo in grado di affrontare un mercato non brillante, presentando una collezione con più di 10 nuovi filati. Stiamo valutando nuovi investimenti legati ad Industria 5.0 e alla logistica su come mitigare il rischio alluvione con soluzioni innovative. Abbiamo la volontà di crescere e il team è uscito rafforzato dall’esperienza dell’alluvione, riuscendo a trasformare quella che è stata una disgrazia in un’opportunità". Oggi è annunciata la visita della sindaca Ilaria Bugetti "per essere al fianco delle nostre imprese, per aiutarle a essere più competitive e ad investire in innovazione e qualità".

Sara Bessi