PRATO
Cronaca

Poche commesse, meglio le ferie Il tessile sposta avanti la ripartenza

Confindustria: chiuso fra il 50 e il 70% delle aziende, anche se alcuni grandi marchi hanno inviato ordini. Sarti: "Continua a pesare il blocco del mercato americano". L’esempio della ritorcitura che non si ferma.

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di Sara Bessi

Il distretto tessile va in ferie. Non avrebbe voluto andarci, ma ci va. Un po’ a malincuore, perché tutti, imprenditori e lavoratori, alla fine del lockdown avevano dato la propria disponibilità a lavorare anche nel mese di agosto, quello delle vacanze per eccellenza. Un sacrificio ritenuto giusto per recuperare il tempo perduto. Serviva però una condizione imprescindibile, ossia che arrivassero ordini e commesse di una certa consistenza. Ecco, ora possiamo dirlo: quelle aspettative, con il passare dei giorni e con l’avvicinarsi di agosto, si sono infrante contro gli scogli della realtà. Così, dopo la prima settimana del mese in cui la gran parte delle imprese tessili è rimasta aperta, in tanti hanno deciso di spegnere le macchine per poi riaprire in ordine sparso: c’è chi osserverà le tre settimane di riposo canoniche, chi si limiterà a due e chi opterà per i giorni caldi intorno a Ferragosto.

"Sì, la situazione è a macchia di leopardo, ma la sensazione è che fra il 50 e il 70% delle aziende abbia deciso che è più conveniente stare chiusi", commenta Francesco Marini, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord. "Ci sono state commesse arrivate all’ultimo tuffo da alcune catene, come Zara e Massimo Dutti. Ordini che hanno portato un po’ di ossigeno al distretto, così che alcune aziende resterano in attività anche durante questa settimana". Un segnale che va letto in senso positivo per il mondo tessile, anche se l’obiettivo era quello di avere aperture più generalizzate.

"Certamente se le grandi catene decidono di fare adesso alcune commesse importanti, significa che i negozi stanno lentamente riprendendo con le vendite", chiosa Marini, che poi si dice preoccupato in vista di settembre e ottobre. "Non saranno mesi facili: la primavera si annuncia come la stagione più difficile per la produzione perché molti utilizzeranno le rimanenze della passata stagione. Il distretto, però, può contare su una marcia in più rispondendo con qualità e rapidità alle richieste del fast fashion. Siamo candidati ad essere i migliori e dobbiamo riuscirci: i nostri clienti hanno capito bene il messaggio che abbiamo inviato in questi mesi. Noi ci siamo con la qualità e con il servizio. Intanto, a settembre saremo pronti con il campionario autunno-inverno 2021-2022 per partecipare alle mini-fiere già inserite in calendario". "La verità è che in queste ultime settimane le aziende hanno vissuto alla giornata, accontentandosi con quello che di giorno in giorno è arrivato da fare", dice Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato. "Certo, tutti noi eravamo disponibili a lavorare molto di più. Resta da dire che anche se le aspettative non sono state del tutto corrisposte, a luglio le aziende hanno mostrato una buona vivacità completando gli ordini pregressi e prendendone dei nuovi". Non è un mistero che la produzione del distretto tessile pratese sia molto legata a quanto sta accadendo sul fronte Covid nei mercati di riferimento. L’export è una delle principali vocazioni dell’attivà industriale ed artigianale pratese.

"Il mondo sta ripartendo con tempistiche diverse e con tanti stop and go", spiega Maurizio Sarti, titolare della Faliero Sarti e presidente della sezione Moda di Confindustria Toscana Nord. "Ci sono alcuni timidi segnali di ripresa, ma non bastano. Si è ripreso in parte a lavorare con la Cina, ma il mercato americano è invece ancora completamente bloccato. Andiamo tutti più lentamente dopo la chiusura imposta dal lockdown per contenere la diffusione dei contagi". Fra le aziende che resteranno aperte tutto il mese di agosto c’è la Ritorcitura Grazia, che si trova in via Pisano a Montemurlo. "Abbiamo la possibilità di lavorare - racconta il titolare Luca Scorretti- perché in extremis ci sono arrivate delle commesse. Possiamo contare su 16 dipendenti e abbiamo una parte del personale disponibile per ogni evenienza. Abbiamo anche una seconda aziende che produce filati elastici. Adesso dobbiamo decidere per quale delle due fare una settimana di stop dal 15 al 23 agosto". Per Roberto Rosati titolare della Fortex la ripresa vera, quella tanto attesa, non c’è stata.

"Per le aziende commerciali questo è il periodo che di solito viene dedicato al campionario. Ma purtroppo non abbiamo notato alcun vero movimento di mercato che possa imprimere un cambio di marcia e una ripartenza. La proroga della cassa integrazione servirà per reggere l’urto dei prossimi mesi. Comunque sia, ben vengano gli ordini delle grandi catene perché questo stanno permettendo ad alcune aziende del distretto di lavorare anche in queste settimane".