REDAZIONE PRATO

Poggio a Caiano, tutto esaurito per lo spettacolo ideato dal figlio del giudice Caponnetto

“Amuninni. Storia di amore e di mafia” racconta la storia d’amore tra Antonino Caponnetto e sua moglie Bettina

Al centro, Massimo Caponnetto

Al centro, Massimo Caponnetto

Poggio a Caiano, 10 marzo 2024 – Una sala gremita e un pubblico coinvolto hanno sancito il successo di ‘Amuninni. Storia di amore e di mafia’, lo spettacolo teatrale di e con Massimo Caponnetto, figlio minore dell’omonimo magistrato, per la regia di Chiara Riondino. E’ andato in scena  al Backdoors di Poggio a Caiano, dove si è registrato il tutto esaurito. Lo spettacolo, ideato e condotto da Caponnetto, è stato organizzato in collaborazione con l’’associazione culturale Diapason in collaborazione con Libera momuni medicei, il vircolo Arci Luigi Becagli e l’associazione Cena, con il patrocinio del Comune. 

"Un successo che ci ripaga delle tante fatiche e ci dà ancora più entusiasmo nel nome degli ideali di giustizia e legalità per cui due anni fa ci siamo costituite", hanno commentato le donne di Diapason, soddisfatte della grande partecipazione.

Lo spettacolo racconta, con delicatezza e intensità, la storia d’amore tra Antonino Caponnetto e la moglie Bettina, nata nella Pistoia degli anni Quaranta e proseguita poi attraverso il coraggio e l’impegno civile del magistrato. Dalla sua attività nei tribunali toscani fino alla guida del pool antimafia a Palermo e al maxi processo, passando per il difficile periodo successivo alle stragi di Falcone e Borsellino del 1992, quando Caponnetto ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a incontrare studenti nelle scuole per diffondere la cultura della legalità e dei valori costituzionali.

Lo spettacolo di Massimo Caponnetto nasce dal libro C’è stato forse un tempo. La storia d’amore fra Nino e Bettina Caponnetto, pubblicato da Edizioni Piagge. Il titolo stesso, Amuninni, riprende un termine siciliano che significa "andiamo", un chiaro invito all’azione, soprattutto rivolto ai giovani, affinché non si voltino dall’altra parte e si assumano la responsabilità di difendere la legalità.

L’evento assume un valore ancora più significativo in vista del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un’occasione per riflettere sull’importanza di non dimenticare e di continuare la lotta per la giustizia.