REDAZIONE PRATO

Polemica sul "patriarcato": "Distorte le nostre frasi"

Stanasel replica al Pd. E Ranaldi (La Nara): "Nelle scuole insegniamo la parità"

Claudiu Stanasel

Claudiu Stanasel

Prosegue la polemica sulle frasi pronunciate durante la commissione consiliare sull’attività del Centro La Nara. In particolare sulle frasi dette dai consiglieri di minoranza Claudiu Stanasel (Lega) e Fabio Piccioli (Lista Gianni Cenni) che chiedevano spiegazioni in merito all’uso del termine "patriarcato" accostato a un progetto nelle scuole e su quante denunce presentate alla Nara si sono poi trasformate in procedimenti giudiziari nei confronti dei maltrattanti. A replicare agli attacchi mossi dal Pd è lo stesso Stanasel. "Il Partito Democratico ha diffuso un video che enfatizza e distorce propagandisticamente alcune nostre affermazioni fatte durante la commissione del 2 marzo – ha detto –. Respingo con fermezza la pretesa del Pd di stabilire chi possa o non possa esprimere le proprie opinioni. Questo tentativo rappresenta un inaccettabile attacco alla libertà di espressione di un rappresentante democraticamente eletto. Nessuno può arrogarsi il diritto di distribuire patenti morali e decidere cosa debba essere detto e come debba essere detto". Stanasel punta il dito contro il tempismo con cui questa "manovra mediatica è stata orchestrata". "Non è affatto casuale che la polemica venga sollevata ora, nonostante la commissione si sia svolta oltre tre settimane fa. Tutto ciò accade mentre vengono alla luce le gravi contraddizioni legate ai finanziamenti alla campagna elettorale del sindaco Ilaria Bugetti. In particolare, un finanziamento proveniente da un’azienda cinese coinvolta in una vertenza sindacale con lavoratori pachistani, sostenuti da SiCobas, che denunciano condizioni di sfruttamento". Stanasel ha annunciato che insieme ai colleghi della minoranza, presenterà una interpellanza affinché il "sindaco venga a relazionare in consiglio comunale".

Nella seduta del 2 marzo, la responsabile della Nara, Francesca Ranaldi, ha risposto a Stanasel e Piccioli, parlando di "trasversalità". "Noi facciamo trincea, siamo l’ascolto, l’accoglienza – ha detto –. Accogliamo donne, bambini e bambine che portano addosso i segni dei maltrattamenti che vivono in casa". Per quanto riguarda le 508 denunce Ranaldi spiega che "le 508 denunce che arrivano a noi non corrispondono a 508 percorsi giuridici. Esiste un sistema di tutela giuridica ma le donne continuano a morire. La nostra posizione è quella di stare dalla parte di chi è vittima nella certezza che lo sia".

Il lavoro nelle scuole, al di là dell’uso dei termini, spiega ancora Ranaldi, è "insegnare ai bambini e bambine la parità, raccontare pari opportunità, è lo stereotipo che incastra donne e uomini nello stesso modo. Deve esserci trasversalità politica, siamo un servizio di questo territorio indipendentemente dalla radice nella quale crediamo".