Luca Boldrini
Cronaca

Avis, come cambiano le donazioni di sangue

Siamo andati anche noi a donare il sangue al Nop: ecco com'è andata. I dati / IL VIDEO

Prato, 18 febbraio 2015 - Il crollo delle donazioni non c'è stato. Le tante novità che, dopo anni di sostanziale routine, hanno coinvolto il mondo dei donatori di sangue di Prato e provincia per adesso sono state dribblate allegramente. L'impegno dell'Asl e delle associazioni di volontariato hanno fatto sì che per i donatori ci siano stati solo miglioramenti.

Prima di tutto, con il 31 dicembre 2014, sono scadute le autorizzazioni che permettevano all'Avis di raccogliere il sangue nei punti di raccolta periferici. Dal primo gennaio 2015 si dona sangue solo al nuovo ospedale Santo Stefano, che ha preso il posto della storica palazzina di via Sant'Orsdola (che comunque è rimasta sede amministrativa dell'Avis, che ne è proprietaria). Rispetto a pochi anni fa ecco cosa è camvbiato: prima si andava a Sant'Orsola, si prendeva il numero e, dopo una lunga attesa, sperando di aver trovato posto nell'angusto parcheggio del Misericordia e Dolce, si donava il sangue, facendo colazione in una saletta della struttura (i donatori Fratres, che fanno capo alla Misericordia, avevano invece un buono da utilizzare al bar). Adesso si prenota la donazione, sia essa di sangue intero, plasma o multipla, chiamando lo 0574.23793 o direttamente il centro trasfusionale, quindi niente più fila. Inoltre si ha diritto all'accesso al parcheggio dei dipendenti dell'ospedale, suonando il citofono ed esponendo sul cruscotto il tagliando in possesso dei donatori. Infine, si fa colazione al bar dell'ospedale (per oltre dieci anni è stata la pasticceria Bettazzi di via Rossini a regalare le brioche per le colazioni dei donatori). E la struttura è più ampia e confortevole, anche se qualche posto in più per l'attesa dei donatori non guasterebbe.

Secondo i dati dell'Avis, non c'è stato nessun calo a gennaio, anzi. Ecco i numeri: in totale il mese di gennaio 2015 si è chiuso a +58 donazioni rispetto al gennaio del 2014, per la precisione +96 di sangue intero, +13 di multicomponent e - 51 di plasma. Il 2014 si è chiuso con 188 donazioni in più dell'anno precedente, un aumento non sensibile ma che va considerato positivamente: è stato infatti l'anno del trasloco del centro trasfusionale e, oltre ad aver intaccato le abitudini dei donatori, ci sono stati dei giorni in meno di apertura.

Ma in ogni caso il segno più non deve trarre in inganno: l'aumento dell'età media della popolazione e le sempre migliori tecniche medico-chirurgiche a disposizione (ad esempio sui trapianti, che richiedono enormi quantità di sangue a disposizione) fanno sì che sia sempre maggiore il bisogno di sangue e suoi derivati, e di solito il bisogno aumenta più di quanto non aumentino i donatori. Che a loro volta più di tanto non possono fare (si può donare al massimo ogni tre mesi il sangue intero, più spesso il plasma). Quindi l'invito è rivolto a tutti, uomini e donne in buona salute: andate al centro trasfusionale dell'ospedale Santo Stefano, troverete tutti i giorni dal lunedì al sabato (e almeno una domenica al mese) personale dell'Avis e della Fratres a disposizione per dare tutte le spiegazioni del caso. Il sangue salva la vita e non si può produrre artificialmente: la paura dell'ago non può davverto essere una giustificazione per chi si sottrae all'aiuto del prossimo.

Anche noi della Nazione abbiamo fatto il nostro dovere civico e siamo andati a donare il sangue. Avevamo prenotato la donazione di plasma (che dura di più, circa 45 minuti, ma comporta un minore impegno fisico) ma la dottoressa che ci ha visitati ci ha chiesto se fossimo disponibili a cambiare in donazione di sangue intero a causa della grave carenza che si registra in questo periodo. Ovviamente non ci siamo tirati indietro (la donazione di sangue intero è più impegnativa per il fisico rispetto al plasma ma dura molto meno, fra un quarto d'ora e venti minuti). E la prossima volta proveremo la "multipla" donando contemporaneamente plasma e emazie. E' andato tutto liscio, nonostante il braccio del donatore nascondesse dispettosamente le vene: l'operatrice Silvia ha fatto centro al primo colpo e dopo nemmeno venti minuti eravamo già a fare colazione.