Basta droga e degrado. Nel fine settimana, nei giardini pubblici di via Carlo Marx, sono comparsi dei cartelli di protesta per lo spaccio nella zona. Erano 15, rimossi domenica mattina dalla polizia municipale per affissione abusiva. Gli autori paragonavo il quartiere a Caivano (dove si è consumato il barbaro stupro di due minorenni), denunciando al contempo il giro di droga e il degrado che a loro parere contraddistinguono la zona. In fondo, un ironico "grazie Biffoni".
"Sì, ci siamo accorti della presenza di questi cartelli e ci siamo avvicinati incuriositi: era un’accusa nei confronti dell’amministrazione comunale per lo stato in cui verte il Soccorso – raccontano dalla gelateria Il Morino – Si sa che il problema droga c’è, ma noi sinceramente non ci siamo mai trovati di fronte a situazioni strane vicino al locale. Ma i residenti si lamentano". E proprio uno dei residenti che interviene è Daniel Casabuono: "Molto spesso di notte ci sono persone ubriache che urlano e che litigano fra di loro. E anche i movimenti sospetti sicuramente non mancano".
Ancora più approfondita la testimonianza di un altro residente come Gianmarco Bonanomi. "La zona peggiore del quartiere è senz’altro quella che va da via Carlo Marx a via Roma, dove ci sono le case popolari. Da quelle parti, tanto per fare un esempio, c’è uno sgambatoio dove si trovano rifiuti non solo di origine animale. Per quanto riguarda i giardini di via Carlo Marx, in effetti, i movimenti sospetti si sprecano e certamente quello ne è il punto nevralgico. Capita spesso – continua – di vedere più o meno sempre le solite persone fare sempre un determinato percorso in bici. Probabilmente da queste parti lo spaccio di droga è una realtà. Attraversare il parco di notte non è proprio sicurissimo. Durante il giorno invece la situazione è più tranquilla grazie alla bocciofila o alla gelateria Il Morino, che fungono da centri di ritrovo per famiglie o anziani".
Fra gli altri problemi da segnalare c’è anche quello relativo ai furti: "Tante volte degli individui si introducono nei condomini per segnare sulle porte le abitazioni da derubare. Ad agosto – conclude Gianmarco – una donna che vive nel mio palazzo ha chiamato la polizia perché si è trovata dei segni sul campanello. E succede anche che tentino di aprire i garage".
Francesco Bocchini