
Il nuovo cantiere da settembre 2025 a gennaio 2026 in galleria. Per superarlo saranno a disposizione mezzi alternativi: i problemi. maggiori per i viaggiatori che si muovono tra Toscana ed Emilia. .
Il nuovo lotto di lavori, programmati da Rfi (Rete ferroviaria italiana) lungo la linea Prato-Bologna e arrivati alla quarta fase, che proseguirà per tutto il 2025, impatteranno sull’autunno della Valbisenzio e dei suoi viaggiatori. Infatti, dopo l’estate (durante la quale dovrebbero avanzare gli interventi previsti alla stazione di Vernio) e precisamente da settembre prossimo fino a gennaio 2026 (ma secondo l’ultimo cronoprogramma l’obiettivo sarebbe quello di ultimare il cantiere entro la prima settimana di dicembre 2025, ndr), i treni sulla linea regionale provenienti da Prato finiranno la loro corsa a Vernio, mentre sull’altro versante, quelli da Bologna arriveranno fino a San Benedetto.
Per superare il tratto della galleria Direttissima ci saranno mezzi alternativi, cioè pullman diretti dalla stazione Prato Centrale a Bologna Centrale che percorreranno l’autostrada A1, per compiere il tragitto di collegamento. A subirne maggiormente le conseguenze saranno dunque i pendolari o gli studenti che quotidianamente si devono spostare per lavoro o studio tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Inizialmente questi lavori della quarta fase avrebbero dovuto svolgersi in estate, come per le tranche precedenti, ma l’emergenza recente di allestire un intervento nella zona di Parma che coinvolge un ponte ferroviario su un fiume, ha fatto slittare il calendario dei lavori sulla Prato-Bologna. Due cantieri così importanti per Fs non possono coesistere insieme. Prima uno e poi l’altro. Ma lo spostamento in avanti, cioè fuori dal periodo estivo, è migliore per i viaggiatori? A rispondere è Germano Carboni, presidente del Comitato Pendolari della Direttissima.
"Per i pendolari che viaggiano ogni mattina e ogni sera tra l’Emilia-Romagna e la Toscana, e viceversa – spiega – i problemi ci saranno eccome. Meno per chi si sposta all’interno della stessa regione. I lavori all’interno della galleria tagliano di fatto, in due, la linea ferroviaria e costringeranno i pendolari diretti nell’altra regione a prendere il pullman. Situazione che si è verificata anche negli anni precedenti: i pullman sostitutivi spesso non hanno l’aria condizionata e non rispettano gli orari. Inoltre nel periodo estivo i lavoratori hanno settimane di ferie e gli studenti sono in pochi. Invece da settembre, in poi, i disagi riguarderanno molte più persone. Lo spostamento impatta sui mesi più frequentati".
Carboni dà anche un quadro chiaro dei numeri: "Si tratta di migliaia di passeggeri che ogni giorno si muovono extra regione con una maggioranza di toscani. Infatti, i pendolari che si spostano dalla Toscana verso l’Emilia, per studio o lavoro, sono circa l’80% del totale, mentre il 20% è rappresentato da chi risiede in Emilia". Molti i lavoratori che da Vernio si spostano verso Pianoro o Bologna per prendere servizio come infermieri o come oss negli ospedali della zona. "Quella di settembre 2025 sarà la terza volta che i pendolari si troveranno ad affrontare il blocco della Direttissima. Pensavo – racconta Carboni – che dopo la prima volta, nel 2023, che l’anno scorso ci sarebbero stati meno problemi, invece ho ricevuto ancora più segnalazioni di persone lasciate a piedi o arrivate a destinazione con ampi ritardi. Quindi questo autunno mi aspetto ancora disagi e lamentele. La percorrenza per alcuni diventa davvero lunghissima. Faccio l’esempio dell’ultimo regionale che parte da San Benedetto verso Prato intorno alle 19.20, e che avrebbe dovuto aspettare i viaggiatori del pullman, ma in realtà ripartiva quasi vuoto, senza contare che quella piccola stazione la sera è deserta e senza servizi. Manca anche la macchina cambiasoldi, utile per acquistare i biglietti. L’ultima cosa che vorrei segnalare – conclude Carboni – è la pensilina del binario 7 alla stazione di Prato dove si prendono i treni della linea Prato-Bologna, che ha la copertura bucata da mesi. Nonostante le segnalazioni nessuno l’ha riparata e chi aspetta prende l’acqua".
Elena Duranti