REDAZIONE PRATO

Prato capitale della medicina d’urgenza

L’associazione Iemig, ideata per promuovere videolezioni su questa branca specialistica, è stata presentata all’Art Hotel Museo

La medicina di emergenza è in affanno, i giovani medici non vogliono specializzarsi in medicina d’urgenza e rianimazione, ma Prato è in controtendenza. E potrebbe diventare un punto di riferimento far crescere (ed appassionare) i giovani professionisti a una disciplina davvero importante nel sistema sanitario pubblico. La speranza è sbocciata da gennaio scorso, quando sono iniziate videolezioni sul canale gratuito Youtube Iemig - acronimo di Italian emergency interest group - tenuto da medici e infermieri che lavorano in prima linea al pronto soccorso del Santo Stefano. L’idea è nata al dipartimento di emergenza accettazione (Dea) e in particolare da Alessio Baldini, direttore del pronto soccorso, Franco Lai, dirigente medico e da Simone Magazzini, direttore del dipartimento di Emergenza e area critica della Asl Toscana Centro. Un’iniziativa che giovedì è stata presentata ufficialmente dai suoi ideatori alla città durante una serata all’Art Hotel. Hanno partecipato i rappresentanti del mondo medico ed opedaliero pratese. Insieme a loro, erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore Luigi Biancalani, il prefetto Adriana Cogode, il comadante dei vigili del fuoco Francesca Conti, il vicario questore Francesco Triggiani, il capitano della guardia di finanza Leonardo Bernardi, il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Zamponi, il vescovo Giovanni Nerbini, Dante Mondanelli vicepresidente dell’Ordine dei medici, Sante De Angelis, presidente dell’Accademia Bonifaciana e il restauratore Giammarco Piacenti: da ieri soci onorari dell’associazione Iemig. C’erano anche i rappresentanti del mondo universitario col quale Iemig sta collaborando: erano presenti i professori Carlo Rostagno (Unifi), Lorenzo Ghiadoni (Unipi), Giuseppe Martini (Unisi).

Iemig ha colto l’occasione per lanciare il premio alla memoria di Valentina Liboni, l’infermiera 39enne del pronto soccorso stroncata recentemente da un male incurabile, e portata via agli affetti della famiglia e dei colleghi di lavoro. L’edizione zero è stata assegnata alla famiglia di Valentina, alla mamma Francesca e alle sorelle Veronica e Martina, entrambi disabili: un assegno da mille euro, che la famiglia Liboni devolverà a Progetto futuro, associazione che si occupa di disabili. Ogni anno il premio ’Valentina Liboni’ sarà assegnato alla migliore tesi di specializzazione in medicina d’urgenza, alla miglior tesi di medicina e chirurgia e alla migliore tesi di scienze infermieristiche con attinenza alla medicina di urgenza dopo la valutazione del comitato scientifico di Iemig. "E’ un modo per invogliare i giovani medici alla medicina di urgenza", dicono il presidente Baldini e il vice Lai. ll tutto in ricordo di Valentina che si è appassionata alla medicina d’urgenza durante il tirocinio: ogni anno la targa dei premiati riporterà i simboli a lei cari, quali l’arcobaleno, il fonendoscopio con un unicorno e una frase de Il piccolo principe. La serata è stata carica di emozioni quando hanno preso la parola il sindaco Biffoni e la direttrice dell’ospedale Daniela Matarrese. "Quello che hanno fatto e continuano a fare questi professionisti - ha detto il sindaco riferendosi a medici e infermieri - è incredibile. Sono stati il nostro baluardo: si può fare affidamento su una squadra straordinaria". Per Matarrese è stata l’occasione per incontrare la sua squadra fuori dalle sale ospedaliere, ringraziando tutti con la lettura di una poesia di Erri De Luca: "Non siamo mai crollati perché eravamo tutti insieme e perché so che non avreste mai lasciato la nostra città in difficoltà". Una serata speciale resa possibile dagli sponsor Forseco, Lenzi automobili, Banfi, Benassicura, Art Hotel Museo e Operà Art & Restaurant.

Sara Bessi