Prato da tutto esaurito. L’Orienteering fa centro. In mille da tutto il mondo . E gli hotel non bastano

Grande successo per la manifestazione durata quattro giorni: città sold out. E c’è anche chi è partito prima perché non ha trovato un posto letto. .

Prato da tutto esaurito. L’Orienteering fa centro. In mille da tutto il mondo . E gli hotel non bastano

Grande successo per la manifestazione durata quattro giorni: città sold out. E c’è anche chi è partito prima perché non ha trovato un posto letto. .

"Abbiamo più che raddoppiato i partecipanti, considerando i 300 del 2022. Ma penso che l’impatto sia stato più che positivo anche per il territorio e tutto ciò ci spinge ad impegnarci per riproporlo nel 2026". Massimo Bianchi, presidente dell’IKP Orienteering, ha così commentato il grande successo del Toscana Orienteering Classic, che attraverso quattro prove in altrettanti giorni ha portato sul territorio pratese circa 700 agonisti da tutto il mondo, che si sono sfidati fra Galceti, il centro storico e le Cascine di Tavola, "armati" di bussola, mappa e senso d’orientamento. Nato nei paesi scandinavi più di un secolo fa, l’orienteering è chiamato anche "lo sport dei boschi" perché il campo di gara ideale è il bosco, ma viene praticato anche su altri terreni come in montagna, in pianura, nei parchi o nei centri storici cittadini.

La manifestazione era oltretutto valida anche come "Giochi del Mediterraneo" e sotto questo profilo è stata l’Italia a vincere davanti alla Serbia, alla Macedonia e alla Spagna. Ma c’era un’altra "partita" riguardante Prato, tutt’altro che secondaria: l’indotto economico e turistico di una rassegna che, considerando nel conteggio anche tecnici ed accompagnatori, ha portato a superare le mille presenze.

Numeri che, fanno sapere gli organizzatori, hanno provocato il "sold out" a livello di strutture ricettive in tutto l’hinterland provinciale, da Prato fino a Montepiano. Non c’era più una stanza vuota, in questi giorni. Qualche atleta ha trovato posto solo nella vicina Calenzano e lo stesso presidente della Federazione italiana di orienteering, arrivato in città nella giornata di sabato, avrebbe deciso di accorciare il proprio soggiorno alla luce dell’indisponibilità di posti letto entro i confini provinciali. Ma non mancano nemmeno gli aneddoti curiosi legati ai singoli gruppi di partecipanti: la delegazione norvegese arrivata la scorsa settimana ha, ad esempio, deciso di restare anche a gare concluse, per visitare la città.

"Stamani (ieri, ndr) gli atleti arrivati dalla Norvegia erano in Piazza del Mercato Nuovo, a fare un giro fra le bancarelle. Ne sono rimasti incuriositi, perché a loro dire non è così usuale vedere mercati all’aperto nei quali si può acquistare un po’ di tutto – ha aggiunto Bianchi – ma in generale, posso dire che tanti partecipanti, non solo quelli provenienti dalla Scandinavia, hanno apprezzato il parco di Galceti. E’ piaciuto loro il fatto che un’area del genere sia a poca distanza dal centro di una città di quasi 200mila abitanti: una particolarità che la rende unica".

"È stato un evento che conferma la bontà del connubio fra sport e turismo – ha commentato l’assessore al turismo Chiara Bartalini – e l’intenzione da parte del Comune è di continuare a collaborare con le società e le associazioni". Ora si pensa già alla prossima edizione, che tornerà a Prato fra due anni. E chissà che non possa crescere ulteriormente nei numeri dei partecipanti. E chissà che di pari passo anche che Prato non possa essere ‘attrezzata’ meglio, dal punto di vista della ricettività, per arrivare a ospitare numeri tanto importanti, senza ‘regalare’ presenze alle altre province. Avrebbe senza dubbio vinto una bella sfida.

Giovanni Fiorentino