Prato, operazione “no smoking”: sequestrati oltre 500 chili di sigarette

E’ il risultato dell’attività investigativa di Guardia di finanza e Polizia municipale. Una 44enne aveva in casa 225 stecche e oltre 2300 pacchetti sfusi, tutti privi del sigillo di Monopolio

Sigarette

Sigarette

Prato, 1 marzo 2023 –  La Guardia di finanza e la Polizia municipale di Prato hanno sequestrato oltre 500 chili di tabacchi lavorati esteri. E' il bilancio di un'operazione congiunta e denominata 'no smoking' che ha tratto origine da mirate attività di controllo connesse alla commercializzazione di sigarette prive dei previsti sigilli del Monopolio di Stato.

Le attività di servizio sono state originate da un'efficace attività investigativa tesa a risalire la filiera della commercializzazione dei prodotti privi di sigillo, attraverso numerosi servizi di pedinamento ed osservazione nonché' incrociando e sviluppando dati ed elementi acquisiti anche attraverso la consultazione delle banche dati. Al termine delle attività gli investigatori hanno scoperto un sito dove poteva celarsi lo stoccaggio dei prodotti di contrabbando. Ma non solo.

E' stata individuata una quarantaquattrenne che, intercettata all'uscita della propria abitazione, occultava alcune stecche di sigarette in due buste. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno constatato l'irregolarità dei prodotti. La successiva perquisizione domiciliare ha poi ulteriormente confermato i sospetti, rinvenendo cospicui quantitativi di tabacchi lavorati esteri. Le ricerche effettuate hanno permesso di rilevare la presenza di oltre mezzo quintale di sigarette, contenute in stecche e singoli pacchetti tutti privi del sigillo dei Monopoli di Stato e quindi introdotte sul territorio nazionale illegalmente. La donna è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica, mentre i tabacchi lavorati esteri, pari a 225 stecche ed oltre 2300 pacchetti sfusi, tutti privi del sigillo di Monopolio, sono stati sottoposti a sequestro.

Inoltre, dalla perquisizione dell'immobile della responsabile sono state rinvenute oltre 200 confezioni di farmaci occultati in appositi vani di difficile individuazione, per la cui somministrazione è necessaria la prescrizione medica. Pertanto la donna è stata deferita all'autorità giudiziaria anche per il titolo di reato di esercizio abusivo della professione e per aver immesso in commercio medicinali senza la prescritta autorizzazione AIFA o altra autorizzazione comunitaria, in violazione al codice comunitario concernente i medicinali per uso umano