Sguardo rivolto all’Europa con Prato che vuole essere protagonista e sguardo alla dignità del lavoro. Sono i due fronti emersi ieri, durante la quindicesima edizione del Premio Santo Stefano che è stato conferito a due aziende del settore tessile, Bartolini srl e Lyria, e una, Macoev, impegnata nella trasformazione digitale. Il primo impegno è stato preso dalla sindaca Ilaria Bugetti che ha rilanciato gli impegni dell’amministrazione comunale attraverso il tavolo di distretto affinché "Prato diventi punto di riferimento europeo nel campo dell’economia circolare. A novembre siamo stati a Bruxelles per parlare con una voce sola di temi legati al riciclo, temi antichi, che conosciamo da sempre, ma assolutamente contemporanei. Dobbiamo andare nei luoghi dove si prendono le decisioni e nelle fiere internazionali". A questo proposito Bugetti ha annunciato la partecipazione di Prato a Ecomondo di Rimini e al Textile Recycling Expo a Bruxelles, due eventi internazionali dedicati al riciclo e alla transizione ecologica. "C’è bisogno del governo, dobbiamo lavorare insieme, ma prima occorre capire e rappresentare le caratteristiche del nostro distretto. Anche sul tema della cassa integrazione, perché le ultime risorse arrivate non avevano modalità adatte per essere utilizzate dalle piccole e medie imprese del tessuto industriale di Prato".
Il vescovo Nerbini ha condiviso il percorso intrapreso dalla Chiesa di Prato sul tema del lavoro: "abbiamo promosso incontri su cinque grandi temi: ambiente, cura, immigrazione, pace e giovani, per mettere in evidenza quelle connessioni che possano permettere alla città di costruire un presente e un futuro migliore". Nerbini si è detto soddisfatto di questa iniziativa promossa dalla Pastorale sociale della diocesi: "oltre ottanta persone coinvolte per analizzare fenomeni e proporre percorsi di miglioramento". Il percorso di riflessione è nato all’indomani degli episodi di sfruttamento lavorativo avvenuti a Prato nei mesi scorsi e portati all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale. Il presidente della Provincia e sindaco di Montemurlo Simone Calamai ha parlato dell’importanza della formazione, fondamentale per non disperdere quel bagaglio di conoscenze che ha fatto grande il distretto: "dobbiamo proteggere e salvaguardare le ricchezze del territorio, a partire dalla manodopera. Occorre investire sulla formazione dei giovani, dialogando con la scuola". In rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato era presente la vice presidente Raffaella Pinori, che ha sottolineato "il coraggio degli imprenditori nella loro spinta continua verso la ricerca".
I premi, delle vere e proprie opere d’arte, sono stati realizzati da monsignor Daniele Scaccini, vicario generale e direttore dell’ufficio beni culturali della diocesi. Architetto e con un passato da artista, Scaccini ha dedicato gli Stefanini all’ingegno pratese e al tema della speranza. Per Macoev hanno ritirato il premio Stefano Luccisano, Alessio Fedi e Velesjana Rustemi. Giovane azienda fondata nel 2016, Macoev opera nel campo delle nuove tecnologie. Bartolini srl, rappresentata dai titolari Massimo Bartolini e Ilaria Gianassi, dal 1997 si occupa della produzione di maglieria made in Italy. Lyria, fondata e guidata da Riccardo Bruni, è nata a Montemurlo nel 2002 con l’obiettivo di creare tessuti innovativi, unici, vivi e senza tempo. Dopo aver lavorato per vent’anni tessuti per i più importanti fashion designer, dal 2021 Lyria si è aperta al settore dell’interior design.
"Abbiamo premiato la lungimiranza e la visione degli imprenditori e lo abbiamo fatto in un momento in cui l’attenzione è rivolta alle criticità, - ha detto Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato, uno degli enti promotori dell’iniziativa - oggi raccontiamo la Prato bella e vera su cui possiamo contare".
Silvia Bini