REDAZIONE PRATO

Prato si candida per il centro di ricerca dell'Agenzia spaziale italiana sui reperti marziani

Prato potrebbe ospitare il nuovo centro di ricerca dell'Agenzia spaziale italiana dedicato ai reperti provenienti da Marte nell'area ex Banci.

L’area ex Banci abbandonata da anni, senza una funzione. Le idee, i progetti, sono stati molti ma alla fine nessuno realizzato

L’area ex Banci abbandonata da anni, senza una funzione. Le idee, i progetti, sono stati molti ma alla fine nessuno realizzato

Prato si candida a ospitare il nuovo centro di ricerca dell’Agenzia spaziale italiana dedicato ai reperti provenienti da Marte, sarebbe il quarto al mondo nel suo genere. E occuperabbe una parte di quell’immensa area che è l’ex Banci, una lunga fila di capannoni e di verde lungo la Declassata, un tempo azienda modello e simbolo della città, poi per cinquant’anni un rincorrersi di idee e progetti.

Cessata l’attività nel 1974, dopo 22 anni fu il Consiag, l’azienda pratese municipalizzata del gas, a comprare i terreni per farci i suoi uffici (ora l’area è di Alia Multiutility). Non se ne farà di nulla e gli uffici nasceranno altrove, anche se poco lontano.

A un certo punto, era il 2005, l’allora amministrazione comunale pensò per il progetto all’archi-star, Massimiliano Fuksas. Sui 30 ettari di terreno (18 dei quali di proprietà Consiag) dovevano esserci giochi d’acqua e un parco di sculture, ma soprattutto un centro congressuale-espositivo da 19mila metri quadri, hotel con 170 camere, 18mila mq di uffici, ristorazione, residence per studenti, torri da 60 metri. Roba da 200 milioni di euro. Anche questo progetto fu abbandonato con l’avvento del centrodestra nel 2009.

Così l’ex Banci è rimasto per altri anni, purtroppo un enorme spazio senza destino, abbandonato a se stesso. Consiag nel 2012 aveva anche provato a vendere il terreno al Comune di Prato, ma la spending review vietò l’operazione.

Nel 2021, con la giunta Biffoni, torna ad accendersi il dibattito sul recupero dell’area, grazie alle previsioni del piano operativo del Comune, che non solo consentivano il recupero dei 22.000 metri quadrati di capannoni esistenti, ma permettevano di costruire anche una palazzina direzionale da 12.000 metri quadrati. "L’ex Banci potrebbe diventare un polo di innovazione a livello regionale – aveva spiegato allora l’assessore Valerio Barberis proprio a La Nazione – Un luogo capace di generare competitività sia nei servizi pubblici che nelle imprese del distretto, aiutandole a stare sui mercati mondiali. Un polo fondato sull’attenzione ambientale e sullo sviluppo dell’economia circolare, dove portare alcune delle migliori professionalità della Toscana".

Alla vigilia del 2025 l’area ex Banci è tornata al centro di un progetto ambizioso. Chissà che questa volta non si riesca a scrivere un’altra storia.