REDAZIONE PRATO

Prato Storia Arte. Kurt ed Ernest . Fronti di guerra

Malaparte e Hemingway al centro della rivista. Se ne parla oggi in duomo. Le note di Sesquialtera.

Sul nuovo numero della. rivista tre articoli dedicati alle opere e al ruolo di Curzio Malaparte nella grande guerra e le vicende parallele di. Ernest Hemingway

Sul nuovo numero della. rivista tre articoli dedicati alle opere e al ruolo di Curzio Malaparte nella grande guerra e le vicende parallele di. Ernest Hemingway

Raccontare la crudeltà della guerra per affermare la necessità della pace. L’ultimo numero di Prato Storia e Arte, la rivista della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, mette al centro della riflessione anche questo attualissimo tema attraverso tre articoli dedicati alle opere e al ruolo di Curzio Malaparte, da Viva Caporetto! a Kaputt, dove si affaccia la vicenda diversa e parallela di Ernest Hemingway, che dal fronte italiano della Grande Guerra trae l’ispirazione per Addio alle armi.

La presentazione della rivista sarà oggi alle 18.15 in Cattedrale: interverrano la presidente della Fondazione Diana Toccafondi, il direttore della rivista Giampiero Nigro e il vescovo Giovanni Nerbini. Il Gruppo vocale Sesquialtera, diretto da Pierluigi Chiarella, eseguirà alcuni brani polifonici rinascimentali dell’epoca del compositore pratese Biagio Pesciolini, a cui la rivista dedica un intervento di cui è autore il musicologo Paolo Belli.

L’immagine scelta per la copertina è una Madonna in preghiera dall’elegante mitezza, statua lignea opera di Agnolo di Polo, conservata nel monastero di San Niccolò. All’artista e al suo operato a Prato la rivista dedica un intervento dello storico dell’arte Francesco Traversi. Nella sezione letteraria intervengono Chiara Recchia con Kurt ed Ernest sul fronte italiano della Grande guerra, Niccolò Lucarelli che approfondisce la vicenda di Kaputt a ottant’anni dalla prima edizione e Jean-Claude Thiriet che presenta una riflessione sul rapporto tra Malaparte e le guerre.

Ancora una volta la rivista apre ampi spazi di approfondimento e di riflessione nella storia della città. Rita Iacopino presenta alcuni dipinti del ’400 della collezione comunale; Fernando Gioffreda mostra il Sacco di Prato dalla parte di un negletto pratese acquisito; Claudio Cerretelli racconta la rocambolesca fuga di Artemisia Gentileschi che fa tappa a Prato prima di raggiungere Roma.

Spazio anche al Novecento della grande cultura e del collezionismo: Elena Cencetti presenta il ritorno all’ordine degli artisti della Scuola di Prato e l’influenza di Ardengo Soffici, Massimo Luconi narra l’avventura di Luca Ronconi al Fabbricone, mentre Francesco Gurrieri interviene su Giuliano Gori e il suo straordinario impegno per la città.