Prato, 10 ottobre 2024 - La procura di Prato ha concluso le indagini nei confronti di cinque indagati (quattro di nazionalita' cinese, uno di nazionalita' italiana), mediante predisposizione di avviso di conclusione delle indagini (per tre indagati, due cinesi e uno italiano) ed esercizio dell'azione penale, mediante richiesta di giudizio immediato, nei confronti di un imputato cinese.
La posizione residua e' stata definita mediante applicazione di pena concordata (patteggiamento). I titoli di reato individuati sono, a vario titolo, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Nel corso delle indagini sono state eseguite quattro misure cautelari personali coercitive e interdittive, nei confronti dei soggetti che ci occupano, e del sequestro preventivo di quattro imprese, un immobile e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di circa 2,2 milioni di euro.
Secondo la procura, le molteplici condotte delittuose ricostruite avrebbero generato una consistente evasione fiscale e contributiva (protrattasi per un ventennio, dal 2002 al luglio 2023 per plurimi milioni di euro e, comunque, superiore ai tre milioni) sulla base del meccanismo delle filiere di imprese "apri e chiudi", mediante li quale gli imprenditori "di fatto" avrebbero esercitato attivita' d'impresa in costante non pagamento dei tributi, avvalendosi di soggetti economici "di comodo", tra i quali vi sarebbe un periodico ricambio. Gli approfondimenti investigativi, effettuati con il contributo degli appartenenti alla Guardia di Finanza di Prato, su serie di ditte individuali avrebbero permesso di individuare, secondo l'accusa, un imprenditore che nel corso degli anni risulta aver attribuito fittiziamente la titolarita' di sette ditte individuali - susseguitesi nel tempo e caratterizzate da un periodo di attivita' aziendale piuttosto breve - a vari prestanome. Ciascuna di tali imprese, trascorsi pochi anni dall'avvio, avrebbe cessato sistematicamente la propria attivita' con l'insorgere dei primi debiti erariali, spesso di importo rilevante, al fine di evitare ripercussioni derivanti da procedure amministrative di accertamento: in questo modo l'imprenditore si sarebbe sottratto fraudolentemente al pagamento delle imposte, il cui ammontare complessivo, comprese sanzioni ed interessi, corrisponde a oltre 3 milioni, reinvestendo i profitti illeciti nel tessuto economico pratese, acquistando, tra l'altro, un magazzino del valore di oltre un milione di euro. La procura pratese, guidata da Luca Tescaroli, avrebbe poi individuato un articolato sistema finalizzato all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, che ha visto coinvolte cinque imprese localizzate nel distretto industriale pratese. Sono stati ipotizzati, a vario titolo, la commissione dei reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Maurizio Costanzo