Prato unita davanti al ministro Urso: "Ecco le regole per il Made in Italy"

La proposta per aiutare le imprese all’assemblea generale della Federazione Moda di Confartigianato. Obiettivo l’incontro a Roma del 6 agosto: "Il distretto presenterà un decalogo per la tutela del marchio".

Prato unita davanti al ministro Urso: "Ecco le regole per il Made in Italy"

Moreno Vignolini, presidente nazionale Federazione moda Confartigianato

Le eccellenze si difendono con le unghie e con i denti, facendo squadra per arrivare ad un obiettivo comune. Prato ha poco da imparare in fatto di battaglie e risultati da portare a casa: ne sono un esempio i 10 milioni giunti di recente nel distretto tessile come misura per agevolare la ripresa, ma soprattutto sostenere quella che a tutti gli effetti è un’eccellenza italiana. Come il Parmigiano, la mozzarella di bufala, le vetrerie di Murano, allo stesso tempo e nella stessa misura i capi tessili prodotti nel quadrato di terra stretto nei Macrolotti vanno difesi con le unghie e con i denti, appunto.

Il tessile sta vivendo di nuovo un momento di stallo, non è un caso che molte filature cardate abbiano scelto di fare lavori di manutenzione tra giugno e luglio. Non accadeva da anni che i macchinari fossero fermi già prima della pausa estiva. Non solo calo di lavoro, ma concorrenza scorretta: lavorazioni che si fregiano di creare prodotti in Italia senza rispettare le condizioni previste dalle norme del paese mettendo in difficoltà gli imprenditori onesti e sani, che per fortuna sono lo zoccolo duro del distretto.

Difendere il filato e i tessuti pratesi dagli assalti della concorrenza, da chi non rispetta le regole ambientali e di sicurezza è un lavoro costante e impegnativo. Parte da qui la volontà di presentare prima al ministro Urso e poi in Europa un decalogo che contenga le regole d’oro per fregiarsi del marchio. Lo sguardo è puntato al Tavolo della Moda del 6 agosto, occasione per portare daventi al ministro Urso le istanze che riguardano principalmente la tutela del Made in Italy. È questo uno dei temi affrontati, mercoledì sera durante l’assemblea generale della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Prato, con la partecipazione in remoto di Maurizio Sarti, della Sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord. Una prima assoluta la partecipazione di Confindustria all’assemblea degli artigiani, che promette bene per il futuro e va nella direzione di fare squadra tra tutti i soggetti della filiera che hanno l’obiettivo di difendere il lavoro e la qualità del prodotto pratese.

"La presenza per la prima volta in una nostra assemblea di un rappresentante di Confindustria – commenta il presidente nazionale della Federazione Moda di Confartigianato, Moreno Vignolini – testimonia l’opportuno e necessario clima di condivisione di orientamenti e strategie per sostenere nel modo più efficace le aziende e l’economia del nostro distretto".

Sarti, reduce dalle recenti fiere campionarie, ha tracciato un panorama che apre finalmente a una speranza di ripresa del settore. "Rimangono tuttavia – precisa Vignolini – preoccupazioni del mondo terzista soprattutto per quanto riguarda alcune fasi di lavorazione tutt’ora ferme".

Confartigianato pone grande attenzione all’incontro del 6 agosto al Tavolo della Moda, convocato a Roma dal ministro Adolfo Urso. "La chiave di svolta per il nostro distretto e più in generale per il settore tessile è la tutela vera e reale del Made in Italy – sostiene Vignolini –. Noi avanzeremo una richiesta molto chiara: individuare per ogni prodotto le fasi principali di lavorazione che dovranno venir realizzate in Italia. Un modo estremamente diretto e preciso per fregiarsi del Made in Italy, senza più scappatoie per nessuno". Una sorta di punteggio da attribuire ai capi genuini: ad esempio una maglia in lana con il marchio Made in Italy potrà avere solo la materia prima acquistata all’estero, i passaggi per creare il filo e poi la tela dovranno essere svolti esclusivamente in Italia. Non c’è via di scampo.

Silvia Bini