Incremento del 70% del costo delle forniture di energia elettrica e aumento del metano che sfiora il 90%. E’ il caro prezzi con cui devono fare i conti le aziende del distretto. Dopo il boom dei prezzi di materie prime, componentistica e trasporti, adesso i rincari sull’energia con cifre fuori mercato rispetto al pre-pandemia. Confindustria Toscana Nord sottolinea come "gli aumenti colpiscono tutte le aziende, con effetti a cascata sulle relazioni commerciali all’interno delle filiere e sul prezzo dei beni". Le imprese pratesi non nascondono la preoccupazione. E fanno notare come il carico fiscale sull’elettricità "pesi fortemente sulla bolletta energetica". Una soluzione per risparmiare Confindustria la individua: la termovalorizzazione. E va nella direzione opposta a quanto prospettato dalla Regione nel nuovo piano dei rifiuti. "L’Italia potrebbe soddisfare in misura più consistente il fabbisogno energetico, contenere i costi e ottemperare alla diminuzione delle emissioni di CO2 in un modo ben consolidato in tanti altri Paesi: potenziando la termovalorizzazione dei rifiuti – spiega Tiziano Pieretti, vicepresidente Confindustria Tn con delega all’energia –. Una soluzione che consentirebbe anche di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti. Un tema che nella nostra regione incontra ostacoli numerosi e incomprensibili. L’impennata dei costi energetici, la cui durata è ad oggi imprevedibile ed è un macigno sulla via della ripresa, sia uno stimolo in questa direzione". Confindustria sottolinea come non ci sia settore che sfugga al caro prezzi: cartario, moda, metalmeccanica, chimica-plastica, alimentare e lapideo. "Come aziende risentiamo della situazione – conclude Pieretti – che innesca tensioni sui mercati e nelle relazioni di filiera".
Cronaca"Prezzi dell’energia alle stelle: ripresa a rischio"