Prato, 26 gennaio 2025 – “La città di Prato e la provincia sono caratterizzate da una complessità e da una pericolosità criminale che non sono del tutto note e, conseguentemente, non sono state adeguatamente comprese”. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, torna a puntare l’attenzione sul tessuto criminale pratese nella relazione inviata alla Corte di appello di Firenze in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario che si è tenuta ieri. Un tema su cui il procuratore insiste molto e che ha già portato all’attenzione del governo per ben due volte, con una relazione inviata su un’interrogazione parlamentare di alcuni esponenti di FdI e durante l’audizione in Senato nell’ambito della commissione di inchiesta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e contro lo sfruttamento. “La complessità e pericolosità criminali emerse – aggiunge il procuratore – richiederebbero organici di magistratura e appartenenti alle forze dell’ordine ben più consistenti di quelli esistenti per contrastare le plurime manifestazioni criminose. La procura presenta il vuoto di una unità rispetto alla pianta organica dei magistrati a cui si aggiunge l’assenza, da più mesi, di un altro sostituto procuratore”. A parlare sono i numeri. Secondo quanto riferito dal procuratore nella relazione dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024 sono stati iscritti 5.692 nuovi procedimenti penali a carico di persone note e 4.418 a carico di ignoti, mentre risultano definiti 5.543 procedimenti contro noti e 2.764 contro ignoti.
La Procura è divisa in sei gruppi di lavoro e per quanto riguarda le notizie di reato che arrivano la maggior parte riguardano gli infortuni sul lavoro (948) e le fasce deboli (553 di cui 251 codice rosso). A seguire ci sono i reati in ambito economico-finanziario (402), edilizia e ambiente (348), immigrazione (117) e reati contro la pubblica amministrazione (67). I fascicoli pendenti iniziali erano 1.590, i definiti sono stati 2.288, i pendenti finali 1.727.
Un carico di lavoro pesante che va a gravare su un organico risicato anche per quanto riguarda l’intero tribunale e non solo la procura. “Purtroppo l’attuale assetto organizzativo del tribunale penale ha visto in questi giorni, in seguito al trasferimento di alcuni colleghi e del pensionamento del presidente del tribunale, una riduzione dei collegi che sono passati da tre a uno e il congelamento di alcuni ruoli nei giudici monocratici con l’aggravamento della situazione esistente – spiega ancora Tescaroli – Si consideri che il tempo medio di fissazione delle udienze monocratiche tra la richiesta e la prima udienza è di 937 giorni, ben oltre i due anni e mezzo”. Chiaramente le difficoltà del tribunale rendono anche più complicate le indagini in una realtà come quella pratese, “un polo industriale di proporzioni significative in ambito nazionale e crocevia sempre più importante di flussi migratori, affaristici, economici e criminali che implicano ricadute sulle dinamiche criminali”, sottolinea Tescaroli spiegando che si tratta di un territorio che “ha creato le basi per infiltrazioni di articolazioni di strutture associative, anche di tipo mafiose, italiane e straniere”. “Sono oggi presenti e radicati soggetti calabresi e campani i quali risultano in contatto con conterranei stabilmente residenti nella regione di origine”. Il procuratore ricorda come Prato sia stata la base logistica per nascondere l’esplosivo che poi venne usato nella strage dei Georgofili del 27 maggio 1993. Per far comprendere la gravità della situazione Tescaroli ricorda “recenti investigazioni, sfociate in misure cautelari, che hanno evidenziato rapporti a base corruttiva tra esponenti delle forze dell’ordine e appartenenti al mondo imprenditoriale pratese” (l’inchiesta sulla corruzione che ha coinvolto l’ex carabiniere Turini e l’imprenditore Matteini Bresci)”.
“E’ in atto una contrapposizione tra gruppi imprenditoriali cinesi antagonisti per il controllo del redditizio mercato della produzione delle grucce e della logistica che ha registrato una serie di delitti violenti come tentato omicidio, incendi dolosi, estorsioni”, aggiunge il procuratore tracciando un quadro allarmante sotto il profilo della criminalità.