REDAZIONE PRATO

Le prostitute vanno in taxi a casa dei clienti. Affari d’oro anche nel pieno del lockdown

Stroncato un maxi-giro di squillo orientali: quattro denunce per favoreggiamento e sfruttamento. Gli incontri pure in camere di albergo

Carabinieri

Prato, 8 febbraio 2022 - Il lockdown si era trasformato in un’occasione di grandi guadagni per quattro cittadini cinesi, tutti regolari - due donne di 45 e 43 anni e due uomini di 44 e 65 anni - che avevano deciso di avviare una florida attività di prostituzione, scoperta e smantellata grazie a un’operazione congiunta dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Prato insieme ai nuclei speciali della polizia municipale. I quatto orientali sono stati denunciati in quanto responsabili in concorso tra loro del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La misura cautelare disposta nei loro confronti consiste nel divieto di dimora nel territorio regionale.

Il sistema che i quattro orientali avevano ideato puntava a garantire tutti i comfort del caso ai potenziali clienti che potevano decidere di presentarsi in una delle due case di appuntamenti nel Macrolotto Zero o di richiedere il servizio a domicilio. Per quest’ultimo la maitresse e i complici avevano assoldato due tassisti abusivi, un italiano di 60 anni e un cinese di 53 anni per accompagnare sette prostitute, tutte orientali, regolari sul territorio italiano e fra i 20 e i 35 anni di età, in alberghi con titolari compiacenti o nelle case dei clienti, disposti a pagare da 300 a 500 euro a notte. Se il rapporto si consumava negli appartamenti, la tariffa andava invece da 40 a 60 euro con sconti per la clientela abituale, composta sia da italiani che da stranieri.

I quattro ideatori di questo giro di prostituzione trattenevano per sé fino al 60% del guadagno. A dare il via alle indagini, qualche mese fa, a giugno, sono stati gli agenti della polizia municipale che hanno individuato alcuni adesivi pubblicitari dell’attività di prostituzione nelle vie della Chinatown. Tutte le indicazioni, scritte in cinese, riportavano al medesimo indirizzo e ai medesimi immobili, presi in affitto da ignari cittadini italiani a prezzi elevati. Le indagini hanno così consentito di mettere in luce il giro di squillo. L’operazione è stata illustrata dal tenente colonnello Sergio Turini, dal capitano Biagio Oddo, comandante del Nucleo operativo Radiomobile carabinieri e dall’ispettore Paolo Ghetti, responsabile del reparto nuclei speciali della Municipale. Si è trattato di un’attività strutturata, nel corso della quale i carabinieri, con uno stratagemma, sono riusciti a installare alcuni microfoni in una delle due case, mentre all’esterno sono state collocate telecamere. 

A finire nei guai i anche i due tassisti abusivi, le cui auto auto sono state sequestrate, come i due appartamenti. Durante le indagini è emerso il totale spregio riguardo le norme anti Covid, anche durante i periodi di più stretto coprifuoco, tanto che il lockdown "veniva vissuto dai protagonisti più come un’opportunità per incrementare il giro di prostituzione, piuttosto che un deterrente limitativo", affermano i carabinieri. 

Sara Bessi