REDAZIONE PRATO

Quel decreto che nel 1749 cambiò le date

Il Capodanno dell’Annunciazione è stato istituito nel 2015 dal Consiglio regionale per commemorare il tradizionale Capodanno toscano, che fino al...

Il Capodanno dell’Annunciazione è stato istituito nel 2015 dal Consiglio regionale per commemorare il tradizionale Capodanno toscano, che fino al...

Il Capodanno dell’Annunciazione è stato istituito nel 2015 dal Consiglio regionale per commemorare il tradizionale Capodanno toscano, che fino al...

Il Capodanno dell’Annunciazione è stato istituito nel 2015 dal Consiglio regionale per commemorare il tradizionale Capodanno toscano, che fino al 1749 cadeva il 25 marzo in concomitanza con la festa dell’Annunciazione, in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù. Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l’inizio dell’anno al 1º gennaio, ma Prato, Firenze, Lucca, Siena e Pisa continuarono a considerare il 25 marzo come il loro Capodanno. Nel novembre 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per la Toscana il 1º gennaio come data iniziale dell’anno civile, uniformandosi a quanto già in vigore nel resto d’Italia e d’Europa.

Il Capodanno dell’Annunciazione è dunque un omaggio alla storia toscana, diventando un evento di rilievo che si tiene annualmente in un comune diverso. L’iniziativa mira a sostenere e valorizzare le molteplici realtà associative, culturali e sociali presenti in tutto il territorio regionale, per conoscere, ricordare e valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale.

Per l’organizzazione del Capodanno, il consiglio regionale ha stanziato quest’anno 85mila euro come contributo a sostegno delle varie iniziative in programma, dei quali 35mila in favore delle istituzioni pubbliche e 50mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da istituzioni private.

Nella foto: il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e la sindaca Ilaria Bugetti.