REDAZIONE PRATO

Quell’amore perduto e le altre canzoni

Ricordi, sbocciavan le viole e le note ispirate dall’Adagio di un concerto di Telemann: alla Bussola 50 anni fa gli...

Ricordi, sbocciavan le viole e le note ispirate dall’Adagio di un concerto di Telemann: alla Bussola 50 anni fa gli...

Ricordi, sbocciavan le viole e le note ispirate dall’Adagio di un concerto di Telemann: alla Bussola 50 anni fa gli...

Ricordi, sbocciavan le viole e le note ispirate dall’Adagio di un concerto di Telemann: alla Bussola 50 anni fa gli applausi furono fragorosi fin dalla prima canzone, quella dell’Amore perduto. La tribute band Via del campo la eseguirà in apertura di serata, rispettando rigorosamente la scaletta del 15 marzo 1975. Il secondo brano sarà Nancy, seguito da Via della povertà, la versione italiana di Desolation Row di Bob Dylan (composta insieme a De Gregori), che De André quella sera modificò improvvisando: "Bernardini sembra così facile, ogni volta che sorride ti cattura, ricorda proprio Bette Davis con le mani appoggiate alla cintura (...). E l’unico suono che rimane quando l’orchestrina se ne va, è Bernardini che spazza La Bussola in Via della Povertà". Poi toccherà a Le passanti, la bellissima traduzione di André da Georges Brassens, e a Oceano, dedicata al figlio Cristiano, che nel marzo 1975 aveva 12 anni. Dopo Canzone per l’estate, ci sarà la splendida Amico fragile, una delle canzoni più autobiografiche; poi il ritmo de Il Pescatore, seguito dalla struggente La ballata del Miché. Dalla Buona Novella sarà riproposto Il testamento di Tito (quanto attuali sono le sue parole) e due tra i più grandi successi di De André: Via del Campo e La canzone di Marinella. A chiudere il concerto al Garibaldi, così come accadde alla Bussola, la Canzone del Maggio, da Storia di un impiegato. Per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti.

an.be.