LAURA NATOLI
Cronaca

Ennesima spaccata al ristorante: “È la quinta volta in un anno”

Prato, il ladro solitario ha provato a entrare da "Ragiona" in via del Melograno Ripreso in un video. Il titolare: "Tutte le volte sono 2.500 euro per le porte"

Prato, 20 giugno 2024 – Arrabbiato è dir poco. E’ su tutte le furie Andrea Cecchi, titolare del ristorante "Ragiona" di via del Melograno, pieno centro storico. E come dargli torto. Cecchi ha subito la quinta spaccata nell’arco di un anno. O almeno, l’altra sera il ladro solitario, che è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del locale, ci ha provato facendo danni per 2.500 euro ma non riuscendo, per fortuna, a entrare grazie a un vicino di casa che ha sentito i rumori delle botte sul vetro e si è messo a gridare. "Erano passate da poco le 5 del mattino – spiega Cecchi – quando il ladro ha sradicato il tombino dalla strada e ha cominciato a tirarlo contro le vetrate della porta. Le ha rovinate entrambe, e adesso devo pagare 2.500 euro per metterle a posto. Ci vorranno tre giorni per riaverle e nel frattempo saremo costretti a fare a turno per controllare il locale. E’ la quinta volta in un anno che accade, non ne posso più. Le modalità sono sempre le stesse. Questa volta non è riuscito a entrare ma di solito rubano i cento euro che lascio di fondo cassa. Per fortuna è intervenuto un vicino che sentendo i rumori ha gridato e ha messo in fuga il ladro. Tutto le volte, comunque, mi restano da pagare i danni. Non ne posso più mi viene voglia di chiudere tutto, anche se è un’attività sana, che funziona".

Nel video si vede distintamente il ladro, pantaloncini corti e una felpa con cappuccio che gli copre il viso, che tira i colpi alle vetrate, più volte, fino a quando desiste e si allontana.

"Le forze dell’ordine non hanno colpe – aggiunge Cecchi – Ha colpa chi li lascia fuori per strada. Una volta un ladro è stato preso e allontanato. Non basta, a me quello dell’altra sera sembrava la stessa persona".

Cecchi punta il dito contro il cantiere "perenne" che c’è di fronte al suo locale, a ridosso delle mura. "E’ lì dal 2020 e non hanno nessuna intenzione di chiuderlo – spiega ancora il titolare del ristorante – Il Comune gli rinnova di continuo le concessioni edilizie ma i lavori non proseguono mai. Hanno attaccato roba perfino sulle mura, contatori, e cementato le luci sul prato che illuminano le mura. Ma nessuno muove un dito, mentre a me hanno vietato di cambiare il senso della porta. Nel frattempo il cantiere si riempie di gentaglia, sbandati, tossici. Brutta gente che circola da queste parti. Non c’è da meravigliarsi se poi ci sono furti e spaccate in zona. Prendono gli attrezzi da lì e sradicano i tombini con quelli. Ripeto: se vado a lavorare per qualcun altro e chiudo, ho meno grane".