Rabbia Macrolotto Zero. Il comitato di residenti:: "Qui regna il degrado. E nessuno fa nulla"

Materassi abbandonati per strada, lampade, un divano: brutte cartoline. Gualtieri torna a chiedere attenzione su questa fetta di città. "Ci sentiamo abbandonati. Vivere qui è sempre più complicato".

Rabbia Macrolotto Zero. Il comitato di residenti:: "Qui regna il degrado. E nessuno fa nulla"

Una delle ‘brutte cartoline’ del Macrolotto Zero: l’abbandono di rifiuti è una piaga

Se il centro città si è svuotato e i negozi aperti si contano sulle dita di una mano in via Pistoiese e via Filzi la vita scorre come il resto dell’anno, i negozi sono aperti, i cittadini cinesi passeggiano con i loro ombrellini per proteggersi dal sole, ma i problemi restano gli stessi. Rifiuti abbandonati agli angoli della strada e alle campane del vetro, bidoni stracolmi, raccolta differenziata quella sconosciuta. Addirittura abbandonati estintori e cinque lampade, un divano (rimosso da Alia) con ogni tipo di suppellettile segno di un trasloco.

Ad intervenire per denunciare nuovamente la situazione di degrado della zona è Bruno Gualtieri presidente del Comitato Macrolotto Zero. "In questo torrido agosto – commenta Gualtieri – mentre gran parte dei cittadini pratesi si trovano in vacanza, mentre giunta e sindaca sono impegnate a definire come realizzare la metro Prato-Firenze, quotare o meno la Multiutility con il secco no del Movimento 5 Stelle, mentre sindaca e vescovo si sforzano di rappresentare Prato come una città inclusiva, realizzando per la prima volta un corteggio storico multietnico, mentre ci si preoccupa, giustamente di rendere il carcere cittadino più vivibile per i carcerati, mentre crescono senza sosta i crimini in città tra accoltellamenti, sparatorie e liti varie ci si disinteressa di cosa accade nel Macrolotto zero".

I residenti attraverso, una folta documentazione fotografica che mostra i rifiuti abbandonati, tornano a denunciare ciò che avviene e rende la vita di chi vive al Macrolotto Zero un inferno. I nodi sono sempre gli stessi: degrado, microcriminalità. "Problemi igienico sanitari– continua Gualtieri – , che Alia si sforza di render meno pericolosi, rimuovendo rifiuti che alcuni cittadini continuano a lasciare. Brutte abitudini che non cambiano, purtroppo. Ci sono fabbriche che continuano a lavorare con i 40 gradi, h24, ed operai di diverse etnie tenuto come schiavi e ristoranti sempre aperti in barba ad ogni regola comunale. Il Comitato Macrolotto Zero è un baluardo – continua Gualtieri – per segnalare irregolarità permanenti che la nostra città non deve più permettere che si verifichino, in nome dell’inclusione che, di fatto , esclude chi ha deciso di continuare a vivere dove ha trascorso la maggior parte della sua vita, contribuendo alla crescita della città".

Monica Bianconi