REDAZIONE PRATO

Prato, "Ragazza raggirata e abusata dai colleghi"

In tre rischiano il processo per violenza sessuale. La giovane smentisce: "Ero consenziente". Lo psichiatra: "Capacità intellettive ridotte"

Palazzo di giustizia di Prato (foto repertorio)

Prato, 12 febbraio 2022 - Si sarebbero approfittati dei lei riuscendo a intrattenere rapporti sessuali, anche sadomaso, nonostante la giovane non fosse pienamente padrona delle sue capacità intellettive. E’ l’agghiacciante vicenda approdata l’altro giorno di fronte al gup Francesca Scarlatti che deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per tre uomini, tutti pratesi oggi tutti trentenni, accusati di violenza sessuale nei confronti di una ragazza che all’epoca dei fatti aveva appena 19 anni ed era loro collega di lavoro.

La storia ha avuto vicende altalenanti in quanto il pm Valentina Cosci aveva chiesto l’archiviazione per i tre uomini, oltre a un quarto che è accusato di minacce. La richiesta di archiviazione era arrivata dopo la testimonianza della ragazza che aveva affermato di aver avuto quei rapporti sessuali in maniera del tutto consenziente.

Il fascicolo è arrivato di fronte al gup ma i genitori della ragazza si sono opposti all’archiviazione sostenendo che la figlia fosse stata raggirata a causa della sua "minorata difesa". L’eccezione è stata accolta dal giudice che ha rinvito il fascicolo in Procura disponendo che la giovane venisse sottoposta a una perizia psichiatrica. La consulenza è stata affidata al neuropsichiatra Renato Ariatti, noto alle cronache per aver eseguito la perizia su Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne, e, recentemente a Prato, sulla donna accusata di violenza sessuale nei confronti di un ragazzino a cui faceva ripetizioni e da cui ha avuto un figlio.

Le conclusioni del professore sono state inequivocabili: la ragazza ha minorate capacità intellettive tali da non sfuggire a nessun interlocutore. Risultato: sarebbe troppo facile raggirarla costringendola a fare cose che non riesce nemmeno a comprendere fino in fondo. La relazione del perito ha stravolto le carte tanto che il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti.

I fatti risalgono al 2016 quando la giovane ebbe rapporti sessuali con i colleghi, sia a casa di uno dei due uomini sia sul posto di lavoro. Rapporti che, secondo quanto emerge dalle carte, sarebbero stati anche di natura sadomaso. Nei guai è finito un terzo uomo che aveva intrattenuto rapporti con la giovane. A sporgere denuncia furono i genitori della ragazza. Uno degli indagati, difeso dall’avvocato Fabio Fattorini, ha scelto il rito abbreviato e per lui ila Procura ha chiesto una condanna a 4 anni. Per gli altri due c’è la richiesta di rinvio a giudizio. Il giudice deciderà ad aprile. Laura Natoli