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Studenti cronisti per un giorno
Luigi Caroppo, responsabile della redazione di Prato de La Nazione, come ha deciso di fare il giornalista?
"Già da ragazzo mi piacevano i giornalini che si facevano a scuola, la partecipazione a dibattiti e i confronti sui temi di attualità. Poi la grande passione per la Storia, specialmente contemporanea, mi ha portato ad interessarmi ai temi sociali e politici".
Cosa le è piaciuto di più del giornalismo?
"La possibilità di raccontare quello che accade in un determinato territorio per poter pensare che anche così si affrontano e si risolvono i problemi".
È difficile essere giornalisti?
"E’ difficile esserlo “con la schiena dritta”, cioè indipendenti da sistemi di potere (partiti, istituzioni ecc.) che talvolta cercano di condizionare il lavoro. Rispettando la deontologia professionale si fa bene il nostro mestiere pensando sempre che i nostri referenti devono essere i lettori".
Ha mai pensato di mollare? "Mai. La passione per questo mestiere ha avuto sempre il predominio anche sulla vita personale a volte sacrificando anche i rapporti con chi mi è stato e mi sta vicino".
Ai giovani che consiglio dà?
"Essere curiosi, mai superficiali, mai indifferenti. Non limitarsi ad una versione dei fatti, approfondire e non tralasciare mai nulla".