REDAZIONE PRATO

Rapina in via Zarini, un quartiere sotto choc. "Ora abbiamo paura: servono più controlli"

Le reazioni preoccupate dei commercianti dopo l’aggressione a mano armata dell’altra sera ai titolari di una tabaccheria. "Poteva capitare a chiunque di noi. La zona è peggiorata, tra spaccio e furti". Scarsa illuminazione e pene certe per i delinquenti

La polizia indaga sulla rapina commessa da due banditi lunedì all’ora di cena

Prato, 17 febbraio 2021 - Un quartiere sotto choc. E’ una reazione di incredulità mista a rabbia quella che si vive nella zona di via Zarini dopo la violenta rapina a mano armata di lunedì sera alla tabaccheria ad angolo con via Botticelli. Parlando con i commercianti, ognuno ha da raccontare un episodio di criminalità con cui ha dovuto fare i conti negli ultimi anni, o da esternare tutta la preoccupazione per il clima di poca sicurezza che si respira da queste parti. I titolari cinesi della tabaccheria preferiscono non commentare ulteriormente, le indagini della polizia vanno avanti analizzando i filmati della videosorveglianza dell’attività e delle telecamere dei negozi. I banditi sembrerebbero italiani e non dovrebbero essere fuggiti a bordo di un’auto rubata. Ancora da accertare, inoltre, se abbiano usato una pistola vera o giocattolo. In attesa di sviluppi dalle indagini, a parlare sono i commercianti di via Zarini che invocano controlli e pene certe per i rapinatori. "Nessuno va mai a pensare che certi episodi possano capitare nella propria zona – racconta Paolo Coscarella del bar Zarini – purtroppo però questa è la realtà che ci circonda. Noi a quell’ora avevamo già chiuso il locale, ma al momento della rapina c’era ancora una commessa che stava andando a buttare la spazzatura e che ha chiamato subito la polizia. Nel bar abbiamo messo le telecamere interne e stiamo pensando di installarle anche all’esterno. Purtroppo però servono a poco. Ci vorrebbero più passaggi delle forze dell’ordine e anche pene certe, perché se i malviventi tornano subito in libertà diventa tutto inutile".  

Quello che emerge dal racconto dei commercianti è un costante peggioramento della percezione di sicurezza in zona. Una situazione diventata più pesante con le restrizioni antipandemia. "Noi chiudiamo alle 20 e a quell’ora non c’è più nessuno per strada – racconta Maicol Poggiolini dell’alimentari Il Pandemonio – la via è buia e non si sta mai tranquilli. Una rapina simile poteva succedere a ognuno di noi. Comunque il problema sicurezza non riguarda solo via Zarini, ma tutta Prato e più in generale l’Italia". Dopo l’episodio di criminalità di lunedì alla tabaccheria, il pensiero di molti è subito andato alla sera dell’8 marzo 2017, quando una rapina al fioraio di via Zarini ‘Il chiosco fiorito’ finì molto male. Il bandito in fuga esplose un colpo di pistola, ferendo a una gamba il fratello della titolare. "Fra tre settimane ricorrerà l’anniversario di un fatto che ci ha segnato – racconta la titolare Elena Meoni –. Si lavora con la preoccupazione che possa accadere di nuovo. Cerchiamo di non essere mai da soli al momento della chiusura, ma la zona è peggiorata col passare degli anni".  

Nell’elenco dei problemi del quartiere anche spaccio, tossicodipendenza e furti. "Ci hanno sfondato due volte la vetrata del locale usando l’auto come ariete – spiega Gabriella Goracci del negozio ‘Cose d’altri bimbi’ –. Qui da una certa ora in poi ci si chiude dentro. La strada è buia, le altre attività sono distanti. C’è preoccupazione". Timori confermati da Monica e Federica Cavaciocchi dell’agenzia di viaggi Girovolando. "Cinque anni fa uscivi dal negozio serenamente con l’incasso – concludono le due titolari –, ora invece devi farti venire a prendere da qualcuno o farti scortare dagli altri commercianti. Per non parlare delle siringhe nel giardino e dello spaccio nella piazzetta. Sì. adesso la paura è aumentata". Stefano De Biase