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Reumatismi e allergie si curano nell’ala nord "Proviamo ad alleggerire il pronto soccorso"

Ospedale: i day service delle specializzazioni ora occupano lo spazio chiuso durante il covid. I responsabili: "Si evitano accessi impropri"

Reumatismi e allergie si curano nell’ala nord "Proviamo ad alleggerire il pronto soccorso"

Nell’ala nord del Santo Stefano si lavora a pieno ritmo. Le zone di visita e anche quelle con le poltrone per la somministrazione dei farmaci e le eventuali prove allergiche sono al completo. Quello spazio, che aveva chiuso i battenti con l’affievolirsi della pandemia da covid, e con il calare di richieste di vaccinazioni per soggetti fragili ed allergici, e con la minore somministrazione di terapia con monoclonali, dall’inizio del mese di febbraio accoglie il day service immunologico e allergologico e quello reumatologico. Una condivisione di spazi che consente uno scambio di informazioni e una multidisciplinarietà fra i medici allergologi ed i reumatologi, spesso consultati da altri colleghi ospedalieri in casi specifici.

Qui lavorano il dottor Alessandro Farsi, direttore di allergologia ed immunologia, e la dottoressa Laura Niccoli, direttrice del reparto di reumatologia, insieme alle loro rispettive equipe. "L’ala nord è adeguata per svolgere attività immuno-allergologiche di secondo e terzo livello che prevedono l’effettuazione di procedure ad alto rischio di reazioni avverse – spiega Farsi – Si parla di test cutanei e di provocazione con farmaci, test cutanei e desensibilizzazioni per veleno di imenotteri". Il trasferimento di parte del servizio del reparto di allergologia (test per imenotteri e farmaci) dalla palazzina ovest del Misericordia e Dolce al nuovo ospedale, prima al poliambulatorio del Santo Stefano e adesso nell’ala nord, trova una spiegazione nelle attuali linee guida nazionali e internazionali secondo le quali "queste attività devono essere svolte in ambienti adeguati che garantiscano la sicurezza del paziente". Adesso il servizio può contare su "uno spazio idoneo e attrezzato che permette anche la possibilità di un incremento del numero delle prestazioni e quindi una conseguente riduzione dei tempi di attesa per lo svolgimento delle procedure, che possono anche rivestire carattere di urgenza", aggiunge Farsi. Ciò significa che il day service di allergologia insieme a quello di reumatologia possono apportare un leggero sollievo prendendo in carico quanti si rivolgono al pronto soccorso per sintomatologie riconducibili ad una delle due discipline.

"Il 15-20% di giovani che accedono all’ospedale per problemi di natura reumatologica vengono presi in carico direttamente da noi - afferma la dottoressa Niccoli - Prestiamo percorsi di assistenza personalizzati e semplificati, evitando così accessi e ricoveri impropri. Offriamo una continuità nella gestione assistenziale grazie ad attività ambulatoriali che evitano il ricovero e garantiscono l’appropriatezza delle prestazioni. Qui da noi ci sono pazienti che fanno per esempio la terapia ogni 6 mesi e chi invece anche 5 volte al mese. I percorsi che abbiamo creato nell’ottica della gestione multiprofessionale dei pazienti stanno dando buone risposte alle esigenze che ci sono state evidenziate grazie al dialogo aperto con le associazioni dei malati reumatici, come la Atmar".

Quali sono le attività che i cittadini trovano nell’ala nord? Qui i professionisti di allergologia svolgono le prove allergologiche cutanee per veleno di imenotteri, l’immunoterapia specifica per veleno di imenotteri nelle sue due fasi di induzione e mantenimento, le prove allergologiche cutanee e test di provocazione per farmaci e trattamenti biologici e la desensibilizzazioni per farmaci e trattamenti biologici. Il day service reumatologico invece è dedicato alla diagnosi e alla terapia delle patologie reumatologiche, e garantisce prestazioni complesse di tipo infusionale in ambiente ospedaliero con risorse specialistiche e tecnologiche. Un servizio che sarà ulteriormente potenziato grazie all’arrivo di due nuovi medici "rappresentando così un valido supporto al pronto soccorso – conclude Niccoli – per la presa in carico di persone affette da patologie di propria competenza ed in fase acuta".

Sara Bessi