Capodanno cinese con tanto di polemica. E’ quello che è andato in scena sabato e domenica mentre per le strade del centro sfilava il Dragone. A memoria, sarebbe il primo caso del genere da quando a Prato viene festeggiato il Capodanno cinese. A rovinare la festa sarebbero stati uno striscione polemico e un volantino che è stato distribuito lungo le strade della sfilata nel quale due cinesi – con tanto di nome e cognome – venivano accusati di essere "riciclatori di soldi" attraverso "mezzi illegali". Non è ben chiaro chi abbia organizzato la "protesta" ma a diffondere i volantini è stata una donna cinese identificata dalla polizia.
Domenica lo striscione è stato srotolato a inizio mattinata ma è stato subito tolto. Poi è cominciata la distribuzione dei volantini.
Il titolo non lasciava spazio a dubbi: "Riciclaggio di denaro con mezzi illegali". E poi: "Il grande capo dietro tutto questo". Accanto le foto di quattro cinesi, due donne e un uomo che sarebbero – sempre secondo quanto riportato nel volantino – moglie, marito e fratello della prima. In particolare nel testo si punta il dito contro la donna che sarebbe a capo di una vera e propria "organizzazione" di stampo mafioso. Si legge ancora: "una grande società di riciclaggio di denaro, banche clandestine, gruppi mafiosi". Vengono indicati i nomi dei due cinesi che avrebbero fatto i soldi vendendo "smalti contraffatti" (forse di grandi marche) e che, nel tempo, avrebbero aperto a Prato e dintorni tre ospedali (o forse si intende studi medici). I due, in una decina di anni, avrebbero intascato cinque milioni di profitti.
Nel volantino c’è il numero di telefono della donna che sostiene di assumersi "tutta la responsabilità legale" di ciò che viene detto nel testo. La donna si augura di "essere contattata da giornalisti o dalle autorità competenti". Al numero ieri ha risposto la donna che però parlava un italiano stentato: "Tu polizia?". "No, giornalista". "Cosa è? Manda Whatsapp". La donna ha sostenuto di essere "vittima di queste persone".
La polizia ha acquisito i volantini e farà le indagini per capire se le accuse sono fondate. Sicuramente è la prima volta che durante la sfilata per il Capodanno cinese a Prato accade una contestazione simile.
L.N.