ANNA BELTRAME
Cronaca

Hub del riciclo tessile: scommessa da 18 milioni

Oggi la presentazione del progetto: il maxi impianto a Baciacavallo. Interrogativi anche nel Pd su sede, costi e modalità di smaltimento

Il neosegretario Pd Marco Biagioni, Francesco Bellandi e il sindaco Biffoni

Prato, 4 febbraio 2022 - I milioni da investire sono ben 18, di cui due da ottenere attraverso i bandi del Pnrr. L’hub per il riciclo degli abiti usati e degli scarti tessili è una grande scommessa. Sarà un impianto di quasi 9.000 metri quadri di superficie per nove metri di altezza da realizzare in via di Baciacavallo: il progetto sarà presentato stamani alla città con una conferenza stampa in grande stile, presenti il sindaco Biffoni, gli assessori alle attività produttive e all’urbanistica Squittieri e Barberis, i presidenti di Alia e Gida Ciolini e Brogi, i rappresentanti di Next Technology Tecnotessile, di Confindustria, Confartigianato, Cna e Camera di Commercio, di Cgil, Csl e Uil. Insomma il parterre delle occasioni che contano. L’idea è fare di questo hub il punto di riferimento regionale per il riutilizzo delle materie tessili, di rilanciare Prato come modello di economia circolare, valorizzando l’identitaria vocazione al recupero, la storia degli stracci, dei cenciaioli, del cardato, in un’ottica green e contemporanea, come si dice adesso. Sulla carta il progetto si sposa perfettamente con i tempi e con le esigenze del distretto. Sul tavolo, oltre ai milioni da trovare al netto del Pnrr, ci sono però anche punti di domanda. Gli interrogativi sono emersi anche l’altra sera, alla direzione del Pd. Innanzitutto sulla sede: un terreno di Alia oggi adibito a deposito, tra il campo di calcio di Paperino e la Gida. L’ubicazione è stata scelta dopo aver vagliato 14 opzioni, fra la città, Montemurlo e la Vallata. Gli esperti hanno stabilito che è l’unica possibile per motivi tecnici e giuridici. Il solo ostacolo sarebbe la vicinanza di quattro pozzi con cui Publiacqua attinge alla falda. La società è però pronta a chiuderli, con l’idea di riattivare pozzi non più in esercizio oppure di realizzarne di nuovi (a spese di chi realizzerà l’investimento).

I malumori nel quartiere sud della città si stanno già facendo sentire. Il nuovo hub potrebbe trattare fino a 30mila tonnellate di materiale tessile all’anno, quindi più camion in transito da quelle parti. C’è poi il nodo della destinazione degli scarti: in che misura potranno essere reimpiegati e in quale essere definitivamente smaltiti, ad esempio come rifiuti da bruciare? E dove? Infine, ma non per ultimi, i costi: pagherà Alia, ma ci saranno altri finanziamenti pubblici? Ci saranno ripercussioni sui conti dei Comuni o sulle bollette dei cittadini? Il tempo dei bandi Pnrr stringe, l’occasione è da non perdere, bisogna procedere senza indugi. Questa la linea del sindaco Biffoni anche l’altra sera in direzione Pd.

La fumata bianca c’è stata, ma il nuovo segretario Marco Biagioni un messaggio l’ha lanciato. "Capisco i tempi ristretti e l’importanza del progetto, ma un confronto più aperto con la città e i territori interessati è necessario", è stato in sostanza il suo messaggio. E ieri, alla vigilia della presentazione ufficiale del Textile Hub, Biagioni ha aggiunto: "Mi sono appena insediato e il progetto era già in dirittura d’arrivo. In questi mesi nel confronto con i cittadini il Pd è mancato. Stiamo organizzando incontri con i residenti della zona sud, perché devono essere coinvolti, informati e ascoltati. Questa è la mia visione di partito".