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Ricostruzione difficile. Monni: "Il nodo risorse. Dovremo scegliere le priorità delle priorità"

"Solo a Prato servono 160 milioni. Di queste risorse non sappiamo ancora nulla". Comitati e alluvionati ieri a Santa Lucia: confronto con Regione e Comune.

Ricostruzione difficile. Monni: "Il nodo risorse. Dovremo scegliere le priorità delle priorità"

L’assemblea pubblica tra alluvionati, Comune e Regione a Santa Lucia (Attalmi)

Sono arrivati preparati, preparatissimi, snocciolando domande puntuali e concrete come i ricordi dei giorni terribili dell’alluvione: dalla cassa di espansione del Vainella alla situazione di via Visiana ("bastano due minuti di pioggia e l’acqua ci arriva al portone"), da via di Cantagallo a Figline ("perché vediamo ancora tutti quei detriti?") al ponticino sulla Bardena. Tanti i pratesi che hanno approfittato dell’assemblea pubblica organizzata a Santa Lucia, nella sala della parrocchia Regina Pacis, a quasi un anno di distanza dall’alluvione, per chiedere lumi sui tempi degli interventi. Molte domande sono state poste alle istituzioni che ieri sono state a tutti gli effetti più ‘vicine’: nella stessa stanza in un confronto faccia a faccia che impegna, se possibile, ancora più a rispondere con i fatti. C’erano l’assessora regionale Monia Monni, la sindaca Ilaria Bugetti, il vicesindaco Simone Faggi, il direttore della Protezione civile regionale Giovanni Massini e l’ingegnere Fabio Martelli, dirigente del Settore Genio Civile Valdarno Centrale.

I nodi emersi sono quelli ormai noti: da una parte i fondi che servono per la ricostruzione, dall’altra il groviglio di competenze che incide sulla tempistica dei lavori necessari a mettere in sicurezza il territorio. "Le somme urgenze – ha sintetizzato Monni – godono di un regime semplificato che non sarà possibile, invece, per le opere di ricostruzione. La situazione è molto difficile. Il 2 novembre è stata una catastrofe: 2,7 miliardi di danni. Il fabbisogno di interventi di ricostruzione ammonta a 1 miliardo e 100mila euro. Solo a Prato saranno necessari 160 milioni di euro di lavori. E di queste risosorse non sappiamo ancora niente, il governo non ci dà risposte nè sul quanto nè sul quando. L’iter, da qui a quando riusciremo a mettere le ruspe sul territorio, sarà molto lungo. Per cercare di snellire il più possibile i tempi la Regione anticiperà somme che metteremo a disposizione del Commissario (il governatore Giani, ndr): 12 milioni di euro di risorse. Una mossa che serve per provare a correre sui progetti, aspettando poi l’arrivo dei fondi. I primi dovrebbero essere quelli dell’Ue, i 60 milioni stanziati.

Il nodo risorse a fronte di un territorio affamato di ‘cura’ per ripartire più forte impone per forza scelte nella ‘scaletta’ degli interventi. "Quello delle risorse è un tema immenso. Purtroppo ci troviamo nella difficile situazione di dover scegliere le priorità delle priorità", sintetizza Monni annunciando, nell’occasione di ieri, anche l’incontro fissato proprio a Prato, il 5 dicembre al Politeama: saranno chiamate a racolta tutte le amministrazioni comunali per ragionare sulle sfide del post alluvione.

Veniamo al punto sui lavori. Attualmente le somme urgenze realizzate dal genio civile ammontano a 7 milioni nel Comune di Prato, più 2 milioni del consorzio di bonifica. Il Comune di Prato ha speso oltre 12 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza alluvione: sono ammessi al rimborso dello Stato poco più di 2 milioni di euro. Oltre 8 milioni del totale sono stati destinati a una quarantina di interventi tra somme urgenze, ripristini e manutenzione straordinaria. Molti sono già conclusi, altri sono in corso, altri ancora sono a fine progettazione o in fase autorizzativa, ha ricordato la sindaca Ilaria Bugetti. In alcuni casi è partita ora la fase di studio per adottare la soluzione tecnica migliore. Bardena, Vella e Ficarello, ha ricordato il vicesindaco Simone Faggi, "le difficoltà più importanti".

Per quanto riguarda i lavori di somma urgenza già conclusi, la pista ciclabile Fausto Coppi per il crollo del muro di contenimento (147mila euro); viale dell’Unione europea altezza via Casale e Faticci per cedimento scarpata stradale (98mila euro); via del Guado a santa Lucia per parapetto e guard rail divelti (24mila euro); via di Cantagallo e via Malcantone a Figline per la carreggiata erosa dal torrente esondato (61mila euro). E poi la messa in sicurezza del muro d’argine in via San Martino per Galceti (24mila euro), per ricordarne solo alcuni perché l’elenco è lungo. Tra gli interventi in corso appena affidati, i lavori di rifacimento di alcuni tratti degli argini del Fosso Gorone (168.000 euro); quelli di manutenzione straordinaria del tratto tombato del Fosso della Rimpolla compreso fra via Giolica di sotto ed il parco situato fra via Ozanam e viale Borgo Valsugana (121.000 euro). In fase di affidamento a Consiag opere di manutenzione e pulizia delle griglie presenti sui tratti tombati dei corsi d’acqua presenti a Prato. Aldilà dei numeri e del punto sui lavori in corso o da fare, di questa giornata di confronto resta soprattutto la richiesta ferma e allo stesso tempo disperata della gente che ha bisogno di sapere che si farà il possibile per evitare di tremare, ad ogni allerta arancione. Perché ogni nuvola, ogni pioggia è più cupa, oggi, c’è poco da fare: la richiesta partita dalla ‘pancia’ dell’assemblea è in estrema sintesi quella affidata alla voce di una residente di via di Cantagallo, Pamela Santoro. "Noi vi vogliamo vedere in campo – ha detto rivolgendosi alle istituzioni presenti – E meritiamo risposte immediate".

Maristella Carbonin