REDAZIONE PRATO

Riecco il tarlo asiatico: altri alberi da abbattere

Il coleottero ha attaccato alcune piante fra via Paolini e via del Gorone. Saranno sostituite da specie ‘non appetibili’ dall’insetto

Il tarlo asiatico è tornato. Stavolta infestando il verde pubblico all’angolo fra via Paolini e via del Gorone. Questo almeno quanto emerso ieri, durante la commissione consiliare urbanistica, ambiente e protezione civile presieduta da Maurizio Calussi: l’ispettore fitosanitario della Regione, Paolo Marseglia, ha spiegato ai consiglieri e all’assessore alla città curata Cristina Sanzò tutti i dettagli emersi durante i consueti controlli regionali sulle piante e sugli alberi dei vari territori. Il servizio fitosanitario regionale ha effettuato un censimento di tutte le piante potenzialmente sensibili al tarlo asiatico (Anoplophora Chinensis) e pare che da un acero e da due platani, in via Paolini e via del Gorone, l’infestazione si sia poi estesa anche ad altre nove piante vicine, sempre nella zona. Di conseguenza tutte le piante infestate o a rischio infestazione dovranno essere tagliate, entro il 5 aprile, e trinciate sul posto, mentre le radici saranno coperte con una gettata di tre centimetri di asfalto, per un raggio di circa due metri intorno ad ogni ceppaia. Dopo questi interventi immediati, i posti auto presenti in questa zona, che si trova grossomodo fra il Tc Bisenzio e via Bologna, nel mese di aprile verranno ridisegnati e saranno inserite nuove aiuole per poi piantare un numero maggiore di alberi rispetto a quelli abbattuti (tutte specie non appetibili per il tarlo asiatico e di dimensioni ridotte, per non dare fastidio alle abitazioni). "Questo tarlo purtroppo porta alla morte delle piante che lo ospitano e ha una grande capacità di infestarne altre, quindi la norma regionale prevede l’abbattimento senza mezze misure", spiega l’assessore Sanzò. "Ne approfittiamo per riqualificare e riorganizzare il piccolo parcheggio esistente in via Paolini e per piantare alberi che creino meno problemi e non vadano, con le loro foglie, ad otturare le grondaie. Nella sostanza, ad ogni modo, non cambierà niente nelle abitudini dei residenti e diminuiremo al minimo i disagi temporanei causati dagli abbattimenti". Già nell’estate del 2019 questo coleottero inoffensivo per l’uomo ma molto pericoloso per le piante, era stato responsabile dell’abbattimento di un gran numero di alberi (circa una quarantina) nei giardini di via Baracca: di solito le larve di tarlo asiatico scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici degli alberi per nutrirsi del legno e, una volta completata la loro trasformazione, fuoriescono dal tronco, avendo provocato nel frattempo il completo deperimento della pianta. Gli alberi a rischio sono numerosi, in modo particolare le specie arboree latifoglie come aceri, ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, salici, olmi, ma possono essere attaccati anche arbusti molto comuni come rose, rododendri, cotoneastri e laurocerasi, o addirittura alberi da frutto come meli e peri. Per combattere il tarlo asiatico è necessario segnalare tempestivamente al servizio fitosanitario regionale, che poi provvederà alle verifiche del caso, la presenza di insetti adulti o di piante con sintomi di attacco.

L.M.