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La recente frana nella zona di Monteuccoli
Sono sull’orlo della disperazione gli abitanti della valle del rio Allese, da dove passa una delle tre strade che portano a Montecuccoli: sei famiglie si sono ritrovate senza strada per andare a casa dopo la terribile notte del 2 novembre del 2023, quando crollò una porzione della via sterrata che porta alle case.
Una situazione drammatica che dura da oltre un anno e che costringe gli abitanti della valle che si estende dietro la Rocca di Cerbaia, a fare 8 chilometri in più per evitare la crepa che si è trasformata in smottamento, per arrivare alla 325 e portare i figli a scuola oppure recarsi al lavoro a Prato, passando da Montecuccoli. Con la strada chiusa per la frana i problemi sono aumentati, vista che ora queste famiglie si trovano a dover passare da Barberino del Mugello per le attività quotidiane. Problema nel problema, poi, la strada passa attraverso il demanio regionale del complesso della Calvana e tutte le richieste degli abitanti stanno rimbalzando fra le varie competenze. "Lavoro ad Alia, a Prato – raccontano Silvia Santi, che fa da portavoce – devo essere al lavoro alle 6 e sono costretta a fare il giro da Barberino. E pensare che abbiamo investito in quella casa perché quando abbiamo deciso di tornarci a vivere la strada c’era, anche se essendo sterrata ha bisogno di manutenzione che abbiamo sempre fatto noi abitanti con l’Unione dei Comuni. In realtà la via, se fosse in buone condizioni, potrebbe collegare anche le zone vicine, sia Gavazzoli, che il Borgo Tuttoèvita. Saremmo anche disposti a compartecipare alle spese, come abbiamo sempre fatto, ma vogliamo risposte concrete su come procedere".
"La strada non è disastrata da novembre 2023 – spiega il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno - in quanto dopo l’alluvione è stato eseguito un lavoro d’urgenza per ripristino. La situazione si è aggravata nelle ultime settimane e la chiusura è un atto dovuto a tutela della sicurezza pubblica. La pericolosità è stata segnalata proprio da un residente al Responsabile del demanio regionale e verificata dalla polizia municipale. Per trovare soluzioni abbiamo tutti gli strumenti utili: per le strade vicinali a uso pubblico, il codice civile dà la facoltà ai proprietari frontisti di costituire un consorzio per la manutenzione, a cui invitano l’Ente pubblico che partecipa secondo le disponibilità di bilancio. Nei prossimi giorni – conclude il sindaco – a dimostrazione della volontà di trovare soluzioni, geologi, tecnici comunali e dell’Unione faranno un sopralluogo per verificare la possibilità di sentieri alternativi praticabili".
Claudia Iozzelli