"L’assicurazione della ditta ostacola il risarcimento alla famiglia di Luana D’Orazio". Lo afferma Gesi Group, società che cura i diritti dei familiari di Luana D’Orazio e che denuncia la presunta mancata collaborazione della compagnia assicurativa dell’Orditura Luana di Montemurlo, la fabbrica dove il 3 maggio 2021 ci fu l’incidente mortale sul lavoro. La compagnia "non ci rende noto, dopo pressanti richieste, il massimale della polizza, pretendono prima una nostra richiesta", spiega Andrea Rubini, presidente di Gesi, parlando con l’Ansa. "Riteniamo determinante conoscere il massimale della polizza - conclude Rubini - anche al fine di valutare migliori scelte processuali nell’interesse delle parti offese". Ai familiari di Luana D’Orazio, ma segnatamente al figlio ora di 6 anni, al momento andrebbero assegnati 166.000 euro di indennizzo da parte dell’Inail in base a stime calcolate sulle tabelle dell’istituto. "Non si capisce il rimprovero che viene mosso da Gesi. Il massimale della polizza - spiega Barbara Mercuri, uno degli avvocati di Luana Coppini, la titolare della ditta, indagata - è solo la cifra massima, la somma eccedente è semmai a carico dell’assicurato. Sono molto sconsolata, non vogliamo porre nessun ostacolo: esistono tabelle precise sui casi, il massimale non c’entra e la mia assistita ha cercato pubblicamente di chiedere all’assicurazione di fare presto". Lo scorso dicembre la procura di Prato aveva chiesto il processo per Luana Coppini, titolare della ditta, per il marito Daniele Faggi, che l’accusa considera titolare di fatto dell’azienda, e per il tecnico manutentore esterno della ditta, Mario Cusimano. I reati di cui dovranno rispondere sono quelli di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche, fattispecie contestata per le modifiche tecniche apportate ai sistemi di sicurezza di cui il macchinario che ha ucciso la ragazza, un orditoio da campionatura, è dotato. Il processo si aprirà il 7 aprile. In vista dell’udienza preliminare Luana Coppini ha scritto una lettera alla compagnia assicurativa della sua ditta per sollecitarla al risarcimento ai familiari di Luana D’Orazio. Intanto, dopo la notizia dell’indennizzo da 166.000 euro da parte dell’Inail, si fa sentire Donatella Legnaioli, deputata della Lega e segretario in commissione Lavoro alla Camera: "La vita della giovane Luana non può valere questa miseria. E urgente accelerare sul progetto di Legge del Fondo per i figli di vittime su lavoro".
Cronaca"Risarcimento alla famiglia. L’assicurazione ci ostacola"